Il richiamo di Giorgio Napolitano dal Meeting di Rimini mette ancor piu’ pressione al governo. Da Arcore, Silvio Berlusconi non commenta ufficialmente l’intervento del Capo dello Stato, neanche quel passaggio in cui il presidente ha rimarcato le ”esitazioni” della maggioranza nel ”riconoscere la criticita’ della nostra situazione”.
Non e’ certo il momento di polemizzare: si deve ‘trattare’ con la Lega sul nodo pensioni e tenere sotto controllo le tensioni interne al Pdl tra chi chiede il ritiro del contributo di solidarieta’ e chi, come Roberto Formigoni, spinge per le primarie per ”legare il partito al territorio”. D’altro canto, non e’ immune dalle critiche di Napolitano neanche l’opposizione ”che riconduce tutto ad omissioni e colpe del governo”: una lamentela che proprio Berlusconi ripete spesso ai suoi per spiegare le difficolta’ che incontra nel dialogare con ”chi sa soltanto attaccarmi”. Nella villa di Arcore, in attesa di andare a Milano per assistere alla partita del Milan al trofeo Luigi Berlusconi, il Cavaliere passa tutta la giornata al lavoro, in stretto contatto con ministri e collaboratori per valutare proposte e suggerimenti. In realta’, Berlusconi attende con ansia l’esito del summit di domani della Lega Nord in via Bellerio dal quale, e’ l’auspicio, potrebbero arrivare aperture sul ritocco dell’eta’ pensionabile. S u questo punta anche Angelino Alfano, il segretario politico del Pdl che dalle pagine della Stampa ‘propone’ all’alleato uno scambio: mettere mano alle pensioni per recuperare risorse utili ad evitare tagli drastici agli enti locali e a rivedere il contributo di solidarieta’ oltre i 90mila euro di reddito annuo. Alfano, martedi’ o al massimo mercoledi’, incontrera’ la pattuglia dei ‘frondisti’ del Pdl che chiedono l’abolizione del contributo di solidarieta’; successivamente tocchera’ ad una rappresentanza degli enti locali. L’annuncio arriva dal deputato Pdl, Osvaldo Napoli, che da presidente dell’Associazione dei Comuni guida la rivolta ‘anti-tagli’ al territorio. Una soluzione di compromesso viene vista nella vendita degli immobili statali – che non e’ pero’ una misura strutturale – o dall’aumento dell’Iva. Quest’ultima ipotesi non piace al ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il ‘professore’ proprio per questo rischia l’isolamento nel partito. Palazzo Chigi con una nota, comunque, smentisce categoricamente le ricostruzioni giornalistiche di un avvicendamento del ministro. A sostegno del contributo di solidarieta’ studiato da Tremonti intervengono il sottosegretario Stefano Saglia e il deputato Francesco Giro: il primo rilancia sulla modifica delle pensioni e propone un incontro tra Alfano e Bossi; mentre il secondo conia il termine ‘governativi’ da contrapporre al gruppo dei ‘frondisti’. Il nodo, insomma, resta la disponibilita’ della Lega a trattare sulle pensioni. Berlusconi sentira’ Bossi subito dopo il summit di via Bellerio; in seguito non e’ da escludere un vertice di maggioranza per valutare le proposte di Lega e Pdl. L’opposizione, intanto, lavora alla sua ‘contromanovra’. L’Udc, al di la’ degli insulti di Bossi a Pier Ferdinando Casini, spinge per l’introduzione del coefficiente familiare almeno per attenuare l’incidenza del contributo di solidarieta’ per chi ha piu’ di un figlio. Il Pd, invece, domani sera in una riunione al Senato mettera’ a punto gli emendamenti alla Manovra. Tra di essi, oltre alle proposte per correggere il decreto del governo, il segretario Pier Luigi Bersani ha voluto un emendamento per reintrodurre il reato di falso in bilancio, norma cancellata tra mille polemiche dal precedente governo Berlusconi.