Si è tolto la vita impiccandosi alla trave del soffitto della sua casa di Montebello della Battaglia (Pavia). Paolo Vecchia, 31 anni, era un operaio rimasto senza lavoro dopo il fallimento dell’azienda in cui era assunto, la Brasilia di Retorbido. In una pagina di Facebook (“Solidarietà ai lavoratori della Brasilia”), gli ex colleghi di lavoro di Vecchia hanno commentato il suo tragico gesto mettendolo in relazione con la fine della ditta. La Brasilia, specializzata nella produzione di macchine per caffé, è stata dichiarata insolvente dal Tribunale di Milano.

Paolo Vecchia, che viveva con la madre, non ha lasciato uno scritto per motivare il suo tragico gesto: ma le preoccupazioni per il suo futuro dopo la perdita del lavoro possono molto probabilmente avere inciso nella sua tragica scelta. Sulla vicenda prende posizione la Cgil di Pavia secondo la quale “mesi senza reddito e soprattutto l’incertezza di immaginare una via d’uscita, un futuro, per un uomo di soli 30 anni è impresa assai ardua, forse per chiunque”. “In questi mesi – prosegue la Cgil – Paolo ha incontrato in sindacato e nel suo precorso la Fiom e la Cgil. Insieme a noi ha condiviso lotte speranze, voglia di giustizia e desideri di futuro”. “Per questa ragioni – conclude il sindacato – tutti noi ci sentiamo ancora più impegnati affinché la grave crisi economica e occupazionale, che attraversa la nostra provincia, trovi soluzioni dignitose ai tanti problemi che vi sono, ai bisogni delle donne e uomini, al loro diritto a un lavoro che consenta loro di costruirsi un domani”.

 

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