Dopo le accuse sulla fornitura nel 2011 di quattro mezzi pesanti per il trasporto e il lancio di missili, sui legami “proibiti” tra Cina e Corea del Nord ci sono ora nuovi elementi sulla violazione delle risoluzioni Onu del divieto di vendita di armi e materiale “sensibile” a Pyongyang.
Un rapporto redatto da esperti del Palazzo di Vetro, secondo le anticipazioni del quotidiano nipponico Asahi Shimbun, punta il dito dritto verso Pechino, responsabile della “reiterata vendita di armi e beni di lusso” alla Corea del Nord. La Cina, in altri termini, avrebbe ignorato per 21 volte, in soli due anni e mezzo, le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu del 2006 e del 2009, decise dopo i test nucleari e di missili balistici, rappresentando piu’ della meta’ delle 38 infrazioni elencate nel rapporto 2011/12 che dovrebbe essere reso pubblico agli inizi della prossima settimana. Nella maggior parte dei casi, i porti cinesi sono stati usati come punto di transito oppure le societa’ cinesi hanno avuto un ruolo di intermediazione. Sui 21 casi identificati, due sono relativi a export/import di attrezzature per la produzione o uso di armi di distruzione di massa o di missili balistici, mentre 13 sulla vendita di beni di lusso.