La platea dei giovani pidiellini riuniti in assemblea lo accoglie con la t-shirt con la scritta sul davanti ‘100% Pdl’ e sul retro l’esortazione in romanesco ‘daje Angeli”. E Angelino Alfano non li delude tenendo fermi i suoi obiettivi e minimizzando il giorno dopo l’annuncio ‘shock’ di Berlusconi disposto a scendere di nuovo in campo, assumendo la leadership dei moderati. “Solo forzature”, risponde ai cronisti che lo assalgono al suo arrivo a Fiuggi.
“Se Berlusconi deciderà di scendere in campo – taglia corto – lo dirà oltre ogni forzatura giornalistica”. “Il concetto espresso da Berlusconi – specifica il segretario del Pdl – è molto noto e riguarda la stabilità, perché con il frazionamento delle liste lui ha sempre detto è difficile governare”. L’intenzione dell’ex premier di raccogliere la sfida e ricandidarsi del resto non concilia con il documento stilato dopo la riunione dei vertici del Pdl a Palazzo Grazioli all’inizio di giugno, nella quale si rilanciavano le primarie per l’individuazione del candidato premier. Ed è proprio su questo argomento che il segretario tiene il punto. “Le primarie sono state stabilite da un ufficio di presidenza presieduto da Berlusconi presso la sede dell’ufficio di presidenza di Palazzo Grazioli, non sono un’iniziativa di altri”, precisa. E assicura: “E’ un’iniziativa comune, già deliberata dal comitato di presidenza del Pdl”. E divergenze ci sono anche sulla data delle prossime elezioni: mentre si moltiplicano le voci di un Berlusconi sempre più tentato di accelerare sul voto delle politiche, Alfano resta fermo alla scadenza della fine naturale della legislatura. “Le elezioni non sono lontane, la prossima primavera è vicina e vi dico contro ogni pronostico degli altri, pensate a cosa è successo in Grecia, che siamo ancora in grado di vincere, perché, con Grillo a queste percentuali sarà sufficiente per una delle coalizioni raggiungere il 40%, obiettivo alla nostra portata”. E immagina un partito con una sola quota: il 100% di bravi per il quale le parole d’ordine siano “onestà e merito”. Il segretario si dichiara determinato anche a cambiare la legge elettorale: “é una priorità e mi battero per questò – dice – questa è la prima vera misura anti-casta”. Anche nel partito si tende a frenare sull’annuncio dell’ex premier: Fabrizio Cicchitto venuto a Fiuggi ad ascoltare Alfano in mattinata aveva parlato di un Berlusconi “allenatore-regista” e di Alfano candidato premier. E per questo “avanti tutta” con le primarie, dice Gaetano Quagliariello e per le quali Maurizio Sacconi fissa a martedì la messa a punto delle regole. E sembrano anche sfumare ipotesi di altre candidature a sorpresa come quella di uno dei fondatori della catena di gelati Grom, il giovane e brillante Guido Martinetti che aveva “tentato” Berlusconi e che, dalle pagine di un quotidiano, si dichiara sorpreso e, al momento, non disponibile per la politica.