Beni del valore di 115 milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Reggio Calabria all’imprenditore Federico Marcaccini, 34enne romano, coinvolto nell’operazione ‘Overloading’ coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Gli investigatori avevano notato la sua particolare capacita’ di interlocuzione con il narcotrafficante internazionale Bruno Pizzata e altri soggetti delle cosche di San Luca e Locri come Sebastiano Pelle, Antonio Pelle e Giuseppe Pelle di cui sarebbe stato finanziatore.

La confisca disposta dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria riguarda il patrimonio aziendale e le quote sociali di 32 societa’ di capitali, di cui 26 con sede in Roma, quattro in provincia di Roma e due a Latina operanti nei settori immobiliare (21 societa’), edilizio (4 societa’), ricerca e sviluppo nei comparti ambientale e tecnologico (3 societa’), commercio autovetture (3 societa’) e gestione servizi aeroportuali (una societa’); disponibilita’ finanziarie aziendali e personali, per circa 1,5 milioni di euro, orologi e monili di cospicuo valore contenuti in una cassetta di sicurezza. Tra i beni societari di particolare pregio figurano a Roma l’immobile locato alla societa’ di gestione del teatro Ghione (quest’ultima estranea ai fatti ed al sequestro) adiacente piazza San Pietro; un immobile a quattro piani nella centralissima via Cesalpino; un fabbricato con 10 unita’ immobiliari in via Ripetta; tre immobili adibiti a garage e magazzini per complessivi 1800 mq nelle centrali via Tuscia, via Leone Magno e via Santa Maria delle Fornaci. E ancora due immobili adibiti ad uso alberghiero a Taormina (Messina) e Fabrica di Roma (Viterbo), due ville a piu’ piani con ampio parco annesso a Sabaudia ed altre villette ed appartamenti a Fabrica di Roma, Mentana e Rignano Flaminio.

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