AVERSA – “Non ci piace lo scandalismo, che spesso copre il vuoto di proposta politica. E noi porremo solo questioni politiche. Ma la credibilità dei governanti è la prima grande questione da porsi tutti insieme: maggioranza e minoranza. Senza di essa si approfondisce la crescente distanza tra cittadini e politici”. Sceglie un basso profilo il Partito Democratico di Aversa nell’incalzare il sindaco Sagliocco sul rinvio a giudizio che ha colpito l’assessore Raffaele (Massimo) Pizzi. Non una netta richiesta di dimissioni ma soltanto una missiva al sindaco affinché si ricordi di aver aderito al codice etico della Carta di Pisa.

Un profilo, probabilmente, giusto data la complessità del caso giudiziario che vede l’assessore tra le persone che a causa del fallimento della Bcc ci hanno rimesso dei soldi. “Con grande rilievo di stampa – scrivono i democrat normanni- è stata diffusa la notizia del rinvio a giudizio di una persona da lei scelta come componente della nuova giunta comunale. Anche tenendo presente la convinta adesione da lei espressa in campagna elettorale al codice etico contenuto nella Carta di Pisa, chiediamo quali iniziative intende assumere per evitare che, fin dalla sua costituzione, si proietti sul nuovo organo di governo cittadino l’ombra di problemi giudiziari. La posizione di responsabilità politica a cui il primo cittadino non può sottrarsi riguarda naturalmente la tutela dell’immagine di Aversa e del suo principale organo di governo e prescinde del tutto dalle effettive responsabilità che potrebbero essere accertate in fase processuale a carico del neonominato assessore”.

Nella nota, inoltre, anche l’auspicio che “il neo assessore possa dimostrare la sua piena estraneità ai fatti a lui contestati. Ma questa incertezza non può proiettarsi su Aversa, né far nascere ombre di alcun tipo sul governo della città”.

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