AVERSA – “Ugan e Paghen erano stranamente silenziosi questa notte, ci siamo avvicinati alla loro gabbia ma non hanno abbaiato né si sono mossi. Erano molto legati a Fabrizio”. Così il tenente-colonnello Luigi Acanfora, comandante del gruppo di Aversa della Guardia di Finanza, struttura nella cui unità cinofila prestava servizio il trentanovenne appuntato Fabrizio Ferrara.
Il corpo senza vita del finanziere è stato rinvenuto nella notte tra venerdì e sabato a poche decine di metri dal muro di recinzione della caserma della Fiamme Gialle di Aversa con un foro di proiettile alla nuca esploso dalla sua pistola di ordinanza. Il finanziere conduceva i due pastori tedeschi in particolare nelle operazioni antidroga. “Era un collaboratore preziosissimo – ricorda l’ufficiale – e grazie al lavoro riusciva a distrarsi dai problemi di carattere personale. Ci mancherà”. I cani sono stati affidati alle cure del secondo addestratore che è stato richiamato dalle ferie.