Lo hanno trovato morto con la testa fracassata, nella sua casa di Fosdondo, frazione della campagna di Correggio in provincia di Reggio Emilia. La vittima, Aldo Silingardi, un agricoltore in pensione di 78 anni, potrebbe aver sorpreso nel casolare il suo assassino, forse un ladro, ed essere stato ucciso dopo una violenta colluttazione.
Una ricostruzione sulla quale stanno lavorando i carabinieri, che al momento pero’ non escludono nessuna ipotesi. A scoprire l’omicidio, ieri sera, un parente dell’anziano massacrato. Il genero del fratello, che era andato a fargli visita, ha trovato la porta dell’ingresso aperta. All’interno le stanze erano in disordine, il corpo della vittima riverso sul pavimento con una profonda ferita sulla testa. L’allarme al 112 e’ stato immediato. Sul posto, insieme ai carabinieri, anche l’auto medica del 118, ma per l’uomo non c’era piu’ nulla da fare. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di Reggio Emilia, Maria Rita Pantani. In serata, per i rilievi scientifici, sono intervenuti anche i carabinieri del nucleo investigativo. L’ipotesi prevalente, al momento, e’ quella della rapina finita in tragedia, forse perche’ la vittima, che viveva da sola e che viene descritta dai parenti come una persona mite, ha scoperto uno o piu’ ladri in casa. Quello di Fosdondo e’ il secondo episodio di violenza accaduto nelle ultime ore nel Reggiano. La scorsa notte, un poliziotto ha rischiato di essere ucciso da un ladro. Il bandito, fermato mentre con altri complici cercava di rubare nei garage della periferia di Reggio Emilia, ha strappato durante la colluttazione l’arma di ordinanza all’agente e ha cercato di sparargli al volto due volte. Fortunatamente il poliziotto aveva messo la sicura. In manette, con l’accusa di tentato omicidio, sono finiti due georgiani di appena 19 anni. ”A Reggio ormai ci sono bande di soggetti dedite al saccheggio che non si fermano davanti a nulla”, e’ l’allarme del segretario provinciale del sindacato di polizia Coisp, Fabio Boschi. ”Sono molti mesi – aggiunge – che nei nostri ambienti, con preoccupazione, assistiamo ad una escalation di reati e con difficolta’ sempre maggiori nell’assicurare alla giustizia coloro che ne sono autori perche’ vi e’ ormai diffusa convinzione di poterla fare franca. Da tempo lo segnaliamo ai nostri vertici”.