La Giunta per le Autorizzazioni della Camera ha votato a favore dell’insindacabilità di Silvio Berlusconi nella controversia giudiziaria con il Pm di Milano che si occupò del caso Mills, Alfredo Robledo. Si sono astenuti Udc, Fli e Radicali. A favore del Cavaliere hanno votato Pdl e Lega, contro Pd e Idv.

Il relatore Enrico Costa (Pdl) si è detto “soddisfatto” dell’esito della votazione. La Giunta, presieduta da Pierluigi Castagnetti, ha deciso, in sostanza, che l’ex premier non diffamò il Pm Alfredo Robledo 5 anni fa. Perché si trattò di opinioni espresse da un parlamentare nell’esercizio delle sue funzioni gennaio. Nel 2006, a soli tre giorni dalle elezioni vinte poi dal centrosinistra, Berlusconi dichiarò in una conferenza stampa che la Procura di Milano era spinta nei suoi confronti da una “pervicace volontà accusatoria” e che il processo a suo carico, sui presunti 600.000 dollari versati all’avvocato inglese David Mills per tacere sulle tangenti alla Gdf e All Iberian, era “l’ennesimo gravissimo episodio di incontestabile uso politico della giustizia”. Robledo, all’epoca dei fatti procuratore aggiunto a Milano e titolare, con altri magistrati, del fascicolo penale a carico del Cavaliere per corruzione in atti d’ufficio, decise di citarlo in giudizio per diffamazione, chiedendo 500.000 euro di risarcimento. Nel gennaio di quest’anno la sezione civile del Tribunale di Brescia trasmise gli atti alla Giunta per le Autorizzazioni.

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