L’Iran ha eseguito a giugno la condanna a morte, con l’impiccagione, di quattro attivisti della minoranza di lingua araba del Khuzistan (sud-ovest del paese), accusati di terrorismo. E altre cinque esecuzioni, per lo stesso motivo, potrebbero essere eseguite a breve.

Lo rende noto l’organizzazione di difesa dei diritti umani Human Rights Watch (Hrw) che chiede alle autorità iraniane di annullare le nuove sentenze. I cinque uomini, di età compresa tra i 25 ei 38 anni, sono stati condannati come ”nemici di Dio”, accusati di ”corruzione sulla terra” dal Tribunale rivoluzionario di Ahvaz, la capitale della provincia del Khuzistan. Arrestati nel febbraio 2011 con altri attivisti, sarebbero stati sottoposti – sottolinea Hrw – a un processo a porte chiuse, non ”trasparente”. Per quanto riguarda invece le esecuzioni avvenute a giugno – di cui non e’ stata data notizia – si tratta di altri 4 attivisti della regione araba, accusati di coinvolgimento nell’omicidio di un poliziotto.

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