Una marea umana ha invaso oggi le strade di Madrid e altre decine di citta’ spagnole al grido di ”No” al nuovo piano di austerity del governo spagnolo approvato dal Congresso che prevede l’aumento dell’iva, e ai tagli che colpiscono in particolare il settore statale. Una partecipazione di massa – almeno 100 mila persone secondo il Pais online – ha solcato le strade della capitale dietro invito dei sindacati nello stesso giorno in cui il ministro del bilancio, Cristobal Montoro ha ammesso che ”non ci sono soldi in cassa per pagare i servizi pubblici”. Sempre oggi il Bundestag tedesco ha dato il via al piano di aiuti per ricapitalizzare le banche iberiche. ”Il centro di Madrid e di Barcellona stanno collassando per la presenza dei manifestanti – scrive il quotidiano spagnolo – ma lo stesso vale anche per altre decine e decina di citta”’.

”Lo spettacolo di bandiere colorate e’ a dir poco impressionante con una vera e propria foresta di bandiere multicolore che ha invaso le avenidas”, affermano in molti. ”Che il prossimo disoccupato sia un deputato”, ha gridato la folla. E ancora: ”mani in alto, questo e’ un assalto”, riprendendo lo slogan divenuto oramai un grido di battaglia dei diversi cortei che si moltiplicano in tutto il Paese dall’annuncio, lo scorso 11 luglio, del piano di rigore di Mariano Rajoy, con l’obiettivo di economizzare 65 miliardi di euro. Molti gli slogan contro il primo ministro: ”Rajoy ci sta derubando”, nel corso della manifestazione lanciata dai confederali con la seguente parola d’ordine: ”Vogliono rovinare il Paese, ma noi lo impediremo!”. Alla manifestazioni hanno riferito all’ANSA alcuni testimoni, hanno partecipato anche ”gruppi di movimenti sociali come gli indignados” che si ”sono avviati verso il congresso”. ”Abbiamo paura che la situazione possa degenerare”, hanno riferito le stesse fonti. Ma oltre alla grande marea umana che ha invaso la principali citta’ del Paese nel nord-ovest della Spagna, precisamente a Mieres, piccolo paese delle Asturie c’e’ stato spazio anche per una protesta un po’ singolare, come quella dei pompieri che si sono spogliati in segno di protesta contro i tagli. Sotto uno striscione con la scritta ”a forza di tanto tagliare, ci hanno lasciato nudi”, otto di loro hanno posato davanti alle telecamere dei media, con i fondoschiena rivolti verso gli obiettivi. Il governo cerca di far quadrare i conti pubblici. Lo scorso 13 luglio l’esecutivo di Mariano Rajoy, alle prese con una crisi piu’ profonda del previsto, ha varato alla presenza di re Juan Carlos, la serie di durissime misure anticrisi prospettate nei giorni scorsi che prevedono la soppressione della tredicesima e la riduzione di ferie e permessi sindacali per i dipendenti pubblici, oltre all’aumento dell’Iva dal 18 al 21%. Oggi l’ok del congresso.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui