Per la prima volta in Umbria scatta l’applicazione della legge antimafia Rognoni-La Torre. La Guardia di finanza e i Carabinieri di Perugia hanno infatti sequestrato due appartamenti e una tabaccheria nel centro storico di Foligno a imprenditore campano ritenuto legato al clan camorristico dei Magliulo di Afragola.
Condannato in via definitiva nel 2002 per associazione a delinquere di stampo mafioso (alcuni anni sono stati scontati a Spoleto), l’imprenditore cinquantenne nato a Napoli, finito anche nell’inchiesta umbra denominata Sanitopoli perche’ aveva avuto dei contatti con un attivista del Pd, avrebbe dovuto rispettare l’articolo 30 della legge Rognoni, quello che obbliga i condannati per quel tipo di reato a comunicare per i dieci anni successivi, al nucleo di polizia tributaria della finanza, ogni variazione patrimoniale superiore ai 10.329 euro. Invece, secondo gli inquirenti, l’imprenditore non ha comunicato nulla e ha intestato alla moglie i due appartamenti e la tabaccheria, dal valore commerciale di 625 mila euro. Da qui il decreto di sequestro firmato dalla procura di Perugia e la denuncia. L’indagine nasce nei primi mesi del 2012, quando le operazioni patrimoniali e bancarie dell’imprenditore, destano sospetto e permettono di accertare transazioni bancarie per 1,4 milioni di euro negli ultimi dieci anni. Negli ultimi tre poi, secondo gli inquirenti, l’imprenditore campano compra e vende fabbricati, aziende, azioni e sottoscrive mutui ipotecari: tutte operazioni sproporzionate se confrontate ai redditi di cui la moglie, hanno detto in conferenza stampa finanzieri e carabinieri ”era quasi totalmente sprovvista”.