SANT’ANASTASIA – I sindaci del vesuviano hanno chiesto ed ottenuto un incontro urgente con il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e con l’assessore all’Urbanistica, Marcello Taglialatela, per “chiarire i motivi per cui è scomparsa dall’ordine del Giorno del Consiglio regionale, la discussione sul disegno di legge sul piano paesaggistico”. I sindaci incontreranno Caldoro venerdì mattina, e durante la riunione, fanno sapere, gli chiederanno di fissare, con il presidente del Consiglio regionale, una data certa durante la quale discutere del disegno di legge, a firma di Taglialatela, con il quale viene modificata in parte anche la legge regionale 21/2003 sulla cosiddetta zona rossa ad alto rischio vulcanico, che doveva essere discusso il 2 agosto, ma il cui punto è stato eliminato dall’ordine del giorno.

“La salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio – spiega Carmine Esposito, sindaco di Sant’Anastasia, uno dei 18 comuni della zona rossa – non possono risultare merce di scambio politico-partitica, né tantomeno risultare vittima della partigianeria più ottusa e strumentale. Chi ostruisce la discussione, è privo di ogni ragionevolezza e conoscenza della questione, e lo fa in maniera strumentale e per mero ostruzionismo. Questo è il momento delle decisioni coraggiose, per invertire la rotta”. Esposito, poi, sottolinea che “la mancata approvazione del regolamento attuativo della Legge 21 del 2003, oltre a provocare danni dal punto di vista finanziario, ha reso nei fatti impossibile garantire la sicurezza dei territori – aggiunge – e oggi non è più il tempo dei rinvii. Dopo mesi, inoltre, di discussioni e proposte volte al superamento di questo atavico blocco. Noi sindaci ci battiamo per la tutela attiva dei territori, in linea con i principi del Disegno di Legge Regionale”. Il sindaco di Sant’Anastasia, che sin dal suo insediamento si é battuto per evitare che i vincoli imposti nella zona rossa pesassero in modo definitivo sull’economia del paese, si è detto “deluso” per la mancata discussione del disegno di legge in Consiglio regionale. “Allo sconcerto e alla delusione – conclude – si aggiunge la preoccupazione derivante da quasi un decennio di assoluto immobilismo. E’ nostra premura mettere in sicurezza i territori e questo non potrà avvenire fin quando gli Enti sovracomunali non declineranno normative in merito alla questione posta in essere. Di questo passo, rischiamo di accrescere il disagio e prolungare l’agonia dei nostri territori, ormai vittime dell’immobilismo più miope e dannoso”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui