La situazione europea, le principali sfide che sta affrontando l’Unione, il contributo che i suoi cittadini e, soprattutto, le giovani generazioni possono offrire alla crescita umana e spirituale del Vecchio continente. Sono questi i temi del lungo incontro privato – 45 minuti -, caratterizzato “da un clima di grande familiarita”, svoltosi questo pomeriggio a Castelgandolfo tra Benedetto XVI e il premier Mario Monti.

Un incontro “a sorpresa” nella quiete della residenza estiva del Papa sui Colli Albani che ha lasciato spazio anche a un successivo colloquio di Monti col segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, che conferma una volta di più il rapporto di amicizia e stima reciproca che si è consolidato tra Papa Ratzinger e il capo del governo italiano. E che è ormai testimoniato da ben sette incontri avvenuti tra il Pontefice e il capo del governo nell’arco di circa dieci mesi di vita dell’attuale esecutivo. Nel corso dei “cordiali colloqui”, Papa Ratzinger e il premier italiano hanno posto al centro della discussione l’Europa, con la grande sfida rappresentata dalla crisi economica. Crisi che minaccia in particolare il futuro dei giovani, sul destino dei quali i due ‘Professori’ si sono soffermati a lungo, discutendo sul “contributo” che i cittadini europei, ma soprattutto, le giovani generazioni “possono offrire alla crescita umana e spirituale” del Vecchio continente. Tra gli argomenti che hanno trovato spazio nell’incontro di oggi, secondo quanto si apprende, anche la più generale situazione internazionale, dove a preoccupare particolarmente è l’escalation di violenza nel conflitto siriano che, negli ultimi giorni, ha causato anche scontri nel vicino Libano dove Benedetto XVI si recherà il 14 settembre prossimo: un viaggio che si annuncia difficile per le molte insidie presenti in Medio Oriente. A varcare i cancelli delle ville pontificie dove il Papa trascorre il periodo di riposo estivo, era stato l’11 luglio scorso anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione di un concerto in onore di Benedetto XVI diretto da Daniel Barenboim. Per il premier italiano, oggi è stata la prima volta a Castelgandolfo: ma Monti può vantare una consuetudine con il Pontefice che conta ben sette incontri in appena dieci mesi scarsi di governo. Il primo avvenne il 18 novembre dell’anno scorso quando Monti, assunto l’incarico da pochi giorni, si recò all’aeroporto di Fiumicino per salutare il Papa in partenza per il Benin. Successivamente, il 14 gennaio il presidente del Consiglio si recò in Vaticano per una visita ufficiale accompagnato dalla moglie Elsa e da diversi ministri. Il 23 marzo, in occasione del viaggio papale a Cuba e Messico, fu sempre Monti a voler salutare personalmente Benedetto XVI prima della partenza all’aeroporto di Fiumicino. Pochi giorni prima, il 19 marzo, anche una telefonata del premier per gli auguri a Ratzinger per il suo onomastico. Il 18 aprile, invece, Monti si è recato in Vaticano per una visita privata in occasione del settimo anniversario dell’elezione di Ratzinger a pontefice e a pochi giorni dal suo ottantacinquesimo compleanno. Il 13 maggio, poi, Monti ha accolto ad Arezzo Benedetto XVI in visita pastorale. Infine, il 3 giugno scorso, il presidente del Consiglio ha partecipato alla messa celebrata dal Papa al Parco Nord di Bresso, a Milano, in occasione dell’Incontro mondiale delle Famiglie.

 

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