Più forte del previsto: retrocesso solo nelle ultime ore a tempesta tropicale, l’uragano Isaac si è abbattuto sulla Louisiana con una capacità distruttiva che ha sorpreso molti e ha fatto sentire la sua forza sollevando montagne d’acqua anche in Mississippi e Alabama, fino in Florida.
I danni già superano abbondantemente il miliardo e mezzo di dollari. E non è ancora finita, perché muovendosi a meno di dieci chilometri l’ora, secondo le previsioni Isaac potrebbe imperversare ancora per un paio di giorni prima di sgonfiarsi e ridursi a depressione tropicale. Sin dalle prime ore del suo arrivo, oltre 650 mila persone, di cui molte a New Orleans, ma anche in altri tre Stati, sono rimaste senza elettricità, ha reso noto il governatore della Louisiana, Bobby Jindal. E per tornare alla normalità saranno necessari diversi giorni, si dovrà aspettare che il vento, che ora raggiunge i 113 kmh, scenda sotto ai 50 kmh. Il responsabile della protezione civile del Sud-Est della Louisiana, Timothy Doody, ha raccontato che la mareggiata causata da Isaac ha fatto elevare il livello del fiume Mississippi di quasi due metri e mezzo, e ha ammesso che si tratta di un livello “maggiore del previsto”. La buona notizia è che i sistemi di difesa dalle inondazioni costruiti dopo il passaggio devastante di Katrina con un investimento di oltre 14 miliardi di dollari attorno a New Orleans hanno finora retto. “Il sistema federale di argini è ok”, ha detto il sindaco della città, Mitch Landrieu, aggiungendo che “non ci sono rischi. Tutto sta funzionando esattamente come deve”. Inoltre, ha aggiunto, “non c’é gente fuggita sui tetti che possa lontanamente avvicinarsi al ricordo di Katrina”, che però era un uragano di categoria tre mentre Isaac ‘solo’ di categoria uno. Ben diversa la situazione nella contea di Plaquemines Parish: il presidente Billy Nungesse ha confermato che Isaac “ha colpito più duro di quanto la gente pensasse” e ha detto che ci sono informazioni secondo cui sulla riva Est del Mississippi “ci sono persone sui tetti delle loro case, e tre o quattro metri d’acqua”. “E’ stato peggio di Katrina”, ha sottolineato. Centinaia di persone sono state evacuate da quelle parti, in particolare da Boothville Venice, e alloggiate in un centro a Belle Chasse dove stamattina si parlava di venti, trenta persone ancora bloccate sui tetti in attesa di soccorsi. La Plaquemines Parish, a Sud-Est di New Orleans, è stata una delle contee più duramente colpite e dove i soccorsi sono dovuti intervenire per trarre in salvo decine di persone dopo che la forza di Isaac ha causato la rottura degli argini e un’ondata di piena che ha superato i quattro metri. Drammatiche le immagini diffuse dai social network: intere cittadine sommerse, con i soccorritori costretti ad usare i motoscafi. In serata, le preoccupazioni crescono anche a Guste Island, dove si registra la rottura degli argini, con le operazioni di “search and rescue” ordinate in fretta e furia. Il presidente Barack Obama ha fatto sapere di aver parlato con i governatori di Louisiana, Mississippi e Alabama e con il sindaco di New Orleans, a cui ha chiesto di comunicare alle autorità federali le eventuali necessità che emergessero in seguito a Isaac. “Il governo federale – ha detto – è pronto”. Sul campo, intanto, si guarda alle prossime ore, con l’emergenza che ancora ben lungi dall’essere superata. Nel corso della notte New Orleans, che già oggi appare come una città spettrale, sarà investita in pieno dalla tempesta. In strada non si avventura nessuno. Il sindaco Landrieu ha però comunque dichiarato il coprifuoco, dal tramonto all’alba di domani. Così come hanno fatto gli sceriffi di diverse contee vicine alla città, perché come ha affermato ad esempio il responsabile della sicurezza nella Saint Bernard Parish, una zona dell’area periferica di New Orleans, James Pohlmann, in questa situazione “non vogliamo nessuno nelle strade”.