Assemblea partecipata stamattina alla sede centrale della Circumvesuviana, a Porta Nolana a Napoli, tra sindacati, Verdi, consumatori e utenti sulla protesta in atto dei lavoratori che di fatto ha bloccato da giorni buona parte del trasporto su ferro in provincia di Napoli. “Proporremo una class action degli utenti e consumatori contro la Regione Campania per come ha ridotto i trasporti”, spiegano il commissario regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, ed il capogruppo alla Sest Municipalita’ di Napoli, Antonio Rescigno. “Bisogna sostenere la battaglia dei lavoratori ma allo stesso tempo ridurre i gravissimi disagi degli utenti. Il paradosso e’ che l’Assessorato ai trasporti, a fronte di un aumento di richiesta del trasporto della Circumvesuviana passata dai 39 milioni di utenti del 2009 ai 41 del 2010, prevede un taglio del 30% delle corse. Inoltre stiamo realizzando un dossier con gli sprechi della politica con assunzioni di parenti, cognati, amici vari e anche sulle spese assurde o consulenze inutili”, aggiungono Borrelli e Rescigno. “Tutte le aziende dei trasporti sono in crisi in Campania. Abbiamo il record di aziende di trasporto pubbliche: in Campania sono addirittura 135, alcune con soli 2 dipendenti”, dichiarano i rappresentanti dei trasporti della Cisl, Uil, Cgl e Orsa, che aggiungono: “L’assessore Vetrella purtroppo si e’ dimostrato incapace di gestire questo settore e per questo noi ne chiediamo con forza le dimissioni. Tutti i sindaci dei comuni dove passa la Circumvesuviana si sono mobilitati, adesso spetta a Caldoro battere un colpo e risolvere la vertenza”. “Non abbandoneremo i lavoratori ma devono anche capire che gli utenti sono esasperati”, spiegano il presidente di Federconsumatori Napoli, Rosario Stornaiuolo, e il rappresentante del Comitato utenti della Circumvesuviana, Francesco Servino. “Ci sono alcuni comuni della provincia oramai isolati da una settimana e non sono ancora ripartiti i corsi universitari e riaperte le scuole. A quel punto arriveremo al caos piu’ totale”, concludono Stornaiuolo e Servino.