Piazza Affari chiude in deciso ribasso, cosi’ come le altre piazze europee. A Milano il Ftse Mib ha fatto segnare un calo del 3,71% a 15.060 punti, mentre l’All Share ha chiuso a -3,67% a 15.955 punti. I listini sono stati negativi tutta la giornata, penalizzati dalle stime sul pil statunitense diffuse ieri sera, e sono ulteriormente peggiorati, arrivando a toccare il -4%,
dopo la diffusione del dato sulla disoccupazione Usa, arrivato nel pomeriggio. A caratterizzare la seduta anche la pressione sugli istituti bancari, che, con la manovra in discussione e con l’allargarsi dello spread fra titoli di stato italiani e titoli tedeschi, hanno registrato perdite elevate, cosi’ come gli industriali. ( Fra gli istituti di credito in forte difficolta’ Ubi Banca, che ha perso il 6,48% dopo il taglio del rating a lungo termine da parte di Moody’s, e la Bpm (-6,03%). Perdono rispettivamente il 4,82% e il 5,33% i big Intesa Sanpaolo e Unicredit. Sempre nel comparto finanziario, le Generali hanno registrato un calo del 4,85%. Debole l’energia: le vendite hanno colpito soprattutto Saipem, che ha chiuso in calo del 4,47% e Enel (-3,97%). Fra i cementizi scivolone di Buzzi Unicem (-6,47%), mentre nell’industria e’ una giornata da dimenticare per i titoli del Lingotto e per Pirelli. Exor ha perso il 6,38%, Fiat Auto il 4,98% e Fiat Industrial il 4,16%; il produttore di pneumatici, invece, ha perso il 5,47%. Crollo anche per Prysmian (-5,68%). Si difende Davide Campari (-0,35%) e riesce a chiudere in progresso Parmalat, salita del 1,14%.