“E’ giunto il momento di affrontare il tassello fondamentale della produttività del lavoro, tema per il quale spetta alle parti sociali il ruolo di protagonisti”. L’invito del premier Mario Monti giunge al termine dell’incontro con i rappresentanti delle imprese a Palazzo Chigi.

Il governo, sottolinea una nota ufficiale, “intende sollecitare le parti sociali ad impegnarsi su un dialogo che porti a tempi brevi su proposte condivise in grado di migliorare l’attuale livello della produttività del lavoro in Italia, dopo molti anni di declino, al fine di innalzare la competitività e l’attrattività dell’investimento in Italia”. L’Europa ci guarda, sottolinea il premier, spiegando che il Consiglio europeo raccomanda di legare il livello di salari alla produttività. Non c’è più tempo da perdere: occorre intervenire in fretta contro lo “spread di produttività”, che, come quello sugli interessi relativi ai titoli di stato, “altrettanto pesantemente incide sulla capacità competitiva aziendale”. Crescita e lavoro sono stati al centro del confronto tra esecutivo e rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali, Confindustria, Abi, Rete imprese Italia, Ania e Alleanza delle cooperative. Un incontro svoltosi in un “clima costruttivo”, secondo il giudizio del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: “Abbiamo fatto le nostre osservazioni e i ministri presenti hanno risposto in modo molto puntuale”, ha spiegato, auspicando che sia “l’avvio di un colloquio che ci auguriamo possa continuare ed essere costruttivo anche nel prossimo futuro”. Parole più morbide rispetto ai toni usati al mattino, quando, intervenendo a “La telefonata” di Belpietro a Mattino Cinque il presidente di Confindustria aveva pronosticato un “autunno caldo, direi bollente”.

 

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