E’ il ‘momento’ di Barack Obama. Il presidente americano, in vista dell’Election Day del 6 novembre, non solo allunga nei sondaggi a livelli senza precedenti, staccando l’aversario da quattro a sei punti, ma ad agosto ha superato Mitt Romney anche per i fondi raccolti, oltrepassando per la prima volta dall’inizio della campagna elettorale i 100 milioni di dollari. La Casa Bianca si gode l’attimo, sperando non sia fuggente. A casa Romney invece si respira aria di nervosismo.

Tanto che, di fronte al crollo dell’ex governatore del Massachusetts, il suo staff è dovuto intervenire per tentare di tranquillizzare l’ambiente e calmare le acque. Nelle ultime ore, infatti, si sono rincorse le voci sulle preoccupazioni dei repubblicani. Preoccupazioni per una sconfitta annunciata, se non addirittura per una disfatta. “Non date retta agli ultimi sondaggi, alla fine vinceremo”, affermano i responsabili della campagna elettorale di Mitt, sottolineando come molti elettori siano ancora “in stato di eccitazione” per le convention, e come molti americani siano ancora indecisi su a chi affidare il loro voto. Una dichiarazione fatta per rasserenare, ma che é anche un’ammissione delle difficoltà e dei timori che agitano il campo repubblicano. Intanto Obama – dopo l’estenuante tour de force elettorale che lo ha portato dalla convention democratica di Charlotte direttamente in Florida per una due giorni di serrata campagna nel principale degli ‘swing states’ – si è preso un giorno di riposo. E anche per l’11 settembre – undicesimo anniversario degli attentati di al Qaida – ha di fatto sospeso i suoi impegni elettorali. Può essere soddisfatto di aver raccolto ad agosto – come ha annunciato il responsabile del suo staff elettorale Jim Messina – 114 milioni di dollari, contro i 111 milioni di Romney. Si tratta di un grande balzo rispetto ai 75 milioni affluiti nelle casse della campagna democratica nel mese di luglio. La gran parte dei donatori di Obama – oltre 317 mila – ha versato in media 250 dollari, ed è la prima volta che il presidente in questa campagna supera i 100 milioni di dollari. Gli ultimissimi sondaggi, quattro giorni dopo l’intervento di Charlotte, continuano poi a dare il presidente americano in testa, adesso nettamente, su Romney. Per Ipsos è in vantaggio di quattro punti, 47% a 43%. Per Gallup di cinque, 49% a 44%. Per Cnn/Orc addirittura di sei punti, 52% a 46%. Segno che quella della convention si sta trasformando in un’onda lunga che potrebbe davvero travolgere il candidato repubblicano. Anche perché in nove dei dieci Stati-chiave, quelli più in bilico, Obama è comunque in testa, compreso in Florida e in Ohio, i due Stati in cui in palio c’é il maggior numero di grandi elettori. Per essere eletti ce ne vogliono almeno 270 e, considerando gli Stati che tradizionalmente votano per i democratici, Obama è già a quota 225, contro quota 191 di Romney.

 

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