CASERTA – Un passo avanti e due indietro. Non c’è metafora più appropriata per descrivere il tunnel imboccato dal Popolo della Libertà della provincia di Caserta per uscire dall’empasse sulla nomina dei quattro assessori provinciali assegnati da Zinzi al partito guidato dal senatore Giuliano.
Un passo avanti perché gli azzurri hanno abbandonato la formula dei quattro assessori interni agli eletti in consiglio provinciale, optando, ufficialmente, per quel tre più uno fortemente caldeggiato, da dietro le quinte, dall’ex coordinatore regionale Nicola Cosentino. Non a caso il quarto assessore dovrà essere Ettore Corvino, cosentiniano doc, il cui nome sarà affiancato a quello degli ex consiglieri provinciali Gianpaolo Dello Vicario, Stefano Giaquinto e Filippo Mazzarella. La nuova proposta è stata annunciata al presidente Zinzi da Pasquale Giuliano in un incontro svolto tra i palazzi romani.
In un quadro politico con la p maiuscola, bisognerebbe esultare perché, finalmente, il partito più radicato di Terra di Lavoro ha risolto i suoi problemi interni, chiudendo una crisi che a molti risulta ancora incomprensibile nonostante sia passato quasi un anno dal ritiro della propria delegazione in giunta. Ma così non può essere perché il Pdl deve fare i conti con due problemi che al momento sembrano insormontabili.
Il primo di carattere burocratico. Zinzi, infatti, la scorsa settimana ha nominato assessore anche Francesco Zaccariello. Quest’ultimo ha prima firmato il decreto di notifica (che per l’ente di Corso Trieste rappresenta anche l’accettazione dell’incarico ndr) e poi annunciato di non voler entrare in giunta per motivi di opportunità politica. Zaccariello, quindi, ad oggi è un assessore provinciale (e la convocazione per la seduta odierna ne è ulteriore riprova ndr) e in caso di ratifica dell’accordo romano resterebbe completamente fuori dai giochi essendo già decaduto dall’incarico di consigliere provinciale.
Il secondo problema, invece, ha una duplice natura: personale e politica. Nei giorni scorsi, infatti, Filippo Mazzarella non ha firmato la nomina ad assessore. Un gesto che il presidente Zinzi non ha preso bene tanto da diramare una nota stampa in cui definiva il gesto di Mazzarela come “Un fatto molto grave, che non potrà restare privo di conseguenze. Purtroppo attraverso simili comportamenti l’immagine dell’Ente viene danneggiata e i cittadini capiscono sempre meno le logiche alla base di tali decisioni. È scorretto e irriguardoso nei confronti dell’istituzione Provincia e di tutti i cittadini di Terra di Lavoro. Si tratta di un gesto inaspettato e di enorme gravità, che mi offende come presidente della Provincia e come persona”. Voci di corridoio parlano di un Zinzi infuriato e indisponibile ad avere Mazzarella nella sua squadra di governo.
La crisi in Provincia, quindi, sembra tutt’altro che risolta nonostante i proclami di fede pidiellina.
Angelo Golia