Domani, 18 settembre, in occasione dell’anniversario della strage di Castel Volturno, nella quale persero la vita sei cittadini africani ed un italiano, il Comitato don Diana e Libera Caserta hanno deciso di continuare la raccolta firme per chiedere il conferimento della medaglia d’oro al valor civile alla memoria per Joseph Ayimbora, il giovane ghanese sopravvissuto e poi divenuto uno dei principale testimoni d’accusa contro il gruppo del camorrista Giuseppe Setola.

La raccolta firme è cominciata a giugno, con la rassegna del Festival dell’Impegno Civile, chiusosi il 3 agosto scorso. La campagna ha già avuto centinaia di adesioni. Joseph Ayimbora prematuramente scomparso lo scorso febbraio, quel 18 settembre del 2008 nonostante le gravi ferite alle gambe e all’addome, finse di essere morto. Aveva un permesso di soggiorno dal 1998. La sua collaborazione con le forze dell’ordine fu decisiva per la ricostruzione dei fatti e l’individuazione degli assassini. Per incoraggiare Joseph Ayimbora, sulle pareti della sartoria, teatro della strage, subito dopo l’accaduto, i ‘fratelli neri’ inchiodarono due cartelli. Il primo recitava “No alla camorra, no alla contaminazione del nostro paese. Ora ci siamo anche noi pronti a combattere per i nostri diritti e per il nostro futuro insieme. Diciamo: Libertà no omertà”. Sul secondo, si leggeva: “Saremo sempre noi stessi, sogneremo e non avremo paura”. Ayimbora non ebbe paura di contribuire a fare giustizia. Il processo, nell’aprile del 2011 si è infatti chiuso con quattro ergastoli ed una condanna a 23 anni. La Corte riconobbe la sussistenza delle tre aggravanti contestate agli imputati, in particolare, quelle dell’odio razziale e della finalità terroristica.

 

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