NAPOLI – Centoventisette corse al giorno, una ogni 15 minuti in partenza dalle stazioni Dante e Università. A partire da questo pomeriggio, i passeggeri della Linea 1 della metropolitana di Napoli potranno scendere alla fermata Toledo. La tratta, però, è coperta al momento da un servizio di navetta che proseguirà fino all’inaugurazione della Stazione Garibaldi, quando, cioé, la metro che collega la periferia nord di Napoli con il centro della città, raggiungerà anche la stazione dei treni. Al momento, quindi, occorre cambiare treno arrivati alla fermata Dante e prendere la navetta.

“L’inaugurazione di Garibaldi è prevista tra maggio e giungo del prossimo anno, il 2013 – ha detto Anna Donati, assessore alla Mobilità del Comune di Napoli – L’obiettivo è non scendere dal treno rispettando il cronoprogramma”. La prossima tappa, però, ha fatto sapere, sarà l’inaugurazione dell’altra uscita della stazione Toledo, a Montecalvario. Anche la Donati, così come de Magistris, auspica che “non ci siano più tagli ai trasporti”. “Stiamo facendo tutti gli sforzi possibili – ha sottolineato – ma da soli non ce la facciamo”. Sergio Vetrella, assessore ai Trasporti della Regione Campania, ha ricordato “l’interazione forte con il Governo per evitare utleriori tagli”. “Entro fine ottobre – ha ricordato vetrella che presiede la Commissione trasporti in Conferenza delle Regioni – occorre mettere a punto il Patto per il trasporto pubblico locale e far partire le gare. E’ l’ultima spiaggia”. La stazione è profonda circa 50 metri ed è stata costruita al di sotto della falda acquifera e proprio l’acqua diventa in questo particolare tratto di metro, un elemento artistico. La stazione ha colori diversi, man mano che si scende in profondità: il nero della terra, l’ocra del tufo e il blu del mare. Al suo interno la stazione ha installazioni di William Kentrige dove le figure della mitologia e dell’iconografia partenopea si susseguono. I pannelli multicolore che riproducono le onde del mare sono di Bob Wilson. Sono, inoltre, presenti, riproduzioni del lavoro in galleria di Achille Cevoli. Durante i lavori di scavo, sono emersi reperti appartenenti al suolo arato del Paleolitico e muri di epoca aragonese che sono state restaurate e integrate nella stazione stessa.

 

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