“Non mi interessano le primarie, in Italia sono solo un regolamento di conti interni. Chiedo a Vendola, Di Pietro, Ferrero una scelta coraggiosa: rompere gli indugi per costruire un’alternativa al montismo e al liberismo, e successivamente aprire un confronto programmatico col Pd, col suo variegato popolo”. Questa la linea da intraprendere secondo il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che in un’intervista a Pubblico si dice pronto a dare il suo contributo alla costruzione di un nuovo centrosinistra.

“Entro fine mese presenterò il manifesto del mio movimento arancione”, che “non sarà un partito – spiega De Magistris – “ma un luogo di partecipazione, un movimento che tenterà di mettere in relazione le realtà presenti sui territori, dalle esperienze di economia dal basso alle lotte per i beni comuni”. Per il sindaco partenopeo “Vendola, Di Pietro e gli altri devono rompere gli indugi e lavorare per un nuovo soggetto antiliberista, aperto a movimenti vari e realtà locali”, come “la Fiom e il popolo referendario per l’acqua pubblica”. Quanto al Pd, “deve accelerare i tempi per smarcarsi dal montismo e assumere un nuovo volto. L’obiettivo è cercare un percorso comune”. Nell’intervista De Magistris interviene anche sui matrimoni e le adozioni gay. “Sono temi su cui è necessario quanto prima legiferare”, dice. “Si avverte un vuoto normativo che risulta, oltre che ingiusto di principio, anche anacronistico essendo il Paese maturo per una nuova stagione di diritti e piena democrazia”.

 

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