La paura sui mercati non si arresta. E’ un’altra seduta al cardiopalma con gli indici impazziti e lo spread tra il bund e btp italiani che è schizzato a 370 punti. Le Borse del Vecchio Continente (Stxe 600 -4,14%) sono arrivate così a bruciare 254 miliardi di euro in capitalizzazione, la sola Milano 16, con Piazza Affari (Ftse Mib -4,83%) che si è ritrovata sui minimi di fine marzo del 2009.
In più Moody’s, dopo le voci circolate sul negli ultimi giorni che davano vicino un possibile declassamento dell’Italia, ha precisato che il rating “é attualmente Aa2 ed è sotto osservazione per un declassamento”. In tutto questo i credit-default swap sul nostro Paesi, i contratti derivati con cui ci si protegge dal rischio d’insolvenza, sono volati al massimo storico di 422,5 punti sulla piattaforma Cma. Ma livelli record sono da registrare anche per i ‘cds’ francesi (179 punti) e in forte rialzo sono finiti quelli greci (a 2.428 punti), irlandesi (825), spagnoli (410). Ad affondare i listini europei sono stati i nuovi timori per il possibile peggioramento della crisi nell’eurozona, con tensioni fin dal mattino anche sul debito dei paesi periferici dell’euro. Gli spread dei Btp sul Bund sono arrivati a toccare toccare 370,3 punti base, con un rendimento per il titolo italiano del 5,57%. Ed è volato ad un nuovo record storico lo spread tra i titoli di Stato ellenici a 10 anni e il corrispettivo Bund tedesco. Il differenziale tra i due titoli e arrivato a 1.745 punti con un rendimento record per i buoni del tesoro greci del 19,32 per cento. La Bce ha ha poi annunciato di aver acquistato la scorsa settimana 13,305 miliardi di euro di titoli di Stato europei. L’ammontare è in rialzo rispetto ai 6,651 miliardi della settimana precedente. Una nuova ondata di vendite si è scatenata sulle banche (sottoindice dj stoxx -5,9%) con Francoforte che è finita sottotiro, chiudendo a -5,2%. Sui mercati alle preoccupazioni degli ultimi giorni si sono aggiunte le notizie della scorsa settimana secondo le quali la Federal Housing Finance Agency (Fhfa), l’agenzia Usa che controlla Fannie Mae e Freddie Mac, cercherà di recuperare miliardi di dollari in un’azione legale che potrebbe coinvolgere 17 istituti. Oltre ai grandi nomi americani (sotto i riflettori c’é soprattutto Bank of America) nell’elenco dei possibili coinvolti figurano anche grandi nomi europei come Deutsche Bank, Barclays, Rbs, SocGen, Credit Suisse e Hsbc. A livello settoriale nel credito le vendite hanno piegato Royal Bank of Scotland (-12,3%), Bank Of Ireland (-11,3%) e le greche Alpha Bank (-10,7%) e Efg (-9,86%) con Atene che ha perso il 3,14%. In un mercato tinto di rosso sono finiti sotto pressione gli automobilistici (sottoindice dj stoxx -5,8%) con Peugeot (-7%9, Daimler (-6,5%), Fiat (-6,4%). La corsa negativa ha affondato anche industriali (-5,6%), assicurativi (-5,4%) e tecnologici (-4,5%).