NAPOLI – E’ cominciato oggi, nella commissione Ambiente del Consiglio regionale della Campania presieduta dal consigliere Luca Colasanto, l’esame del PRGRS, il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali della Campania adottato dalla Giunta Regionale così come modificato in relazione ai rilievi della Commissione VAS e della Comunità Europea.

All’esame del Piano, redatto dall’Area Generale di Coordinamento dell’Assessorato all’Ambiente in collaborazione con l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (Arpac), hanno preso parte, oltre ai consiglieri Lucia Esposito, Eva Longo, Antonio Amato, Dario Barbirotti e Carmine Mocerino, i rappresentanti dell’Assessorato Regionale all’Ambiente, i responsabili di area Santacroce e Palmieri ed il Direttore Generale dell’Arpac Antonio Episcopo. “Si tratta di un documento particolarmente complesso – ha spiegato il presidente Colasanto – che in questo particolare momento di crisi non può non tener conto della forte necessità di operare nel segno del massimo contenimento dei costi di smaltimento”. “Il principio sotteso al Piano per il quale ‘chi inquina paga’ – ha aggiunto Colasanto – deve dettare regole certe in tema di responsabilità. E’ necessario salvare la produzione perché oggi questo significa salvare l’Italia, ma l’incremento delle attività produttive e l’esatta individuazione delle responsabilità in materia di smaltimento dei rifiuti industriali la salvaguardia dell’ambiente”. Tra le criticità emerse nel corso del confronto tra tecnici e componenti della Commissione, diverse quelle relative alla contabilità dei rifiuti speciali, con particolare riguardo alle novità in tema di esenzione dalla presentazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD) introdotte dal D.Lgs 152/06. Nello specifico, il presidente Colasanto ha incentrato l’attenzione sulla necessità di adottare idonee misure per contrastare l’abbandono, lo scarico e lo smaltimento incontrollato dei rifiuti speciali, attraverso sistemi di tracciabilità dei flussi, causa primaria di inquinamento e devastazione di interi territori soprattutto delle aree interne. Sul tema della localizzazione degli impianti, Colasanto ha ribadito che bisogna individuare criteri che privilegino le aree a vocazione industriale nel rispetto del principio di ‘prossimità’ in base al quale gli impianti di gestione dei rifiuti speciali devono essere limitrofi a quelli di produzione, minimizzando in tal modo sia i rischi connessi alla movimentazione, sia i costi di smaltimento. “Quella di oggi – ha affermato il presidente Colasanto al termine della riunione – è stata una seduta particolarmente utile e non solo perché dedicata ad una materia di vitale importanza per la salute e per la salvaguardia dell’ecosistema. Oggi, in forza della presenza dei tecnici che ringrazio per la preziosa collaborazione, abbiamo avuto la possibilità di cominciare a chiarire non pochi punti nodali di questo importante documento di programmazione che andremo dunque ad approfondire ulteriormente per consentire a questa Commissione di licenziare un testo in grado di garantire alla Campania un sistema di gestione dei rifiuti speciali utilmente efficiente”.

 

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