La sonda Cassini celebra 15 anni di attivita’ alla scoperta di Saturno e dei suoi satelliti. Le cifre che descrivono il lavoro svolto da questo instancabile esploratore sono da capogiro: dal giorno del suo lancio, avvenuto il 15 ottobre 1997, ha percorso piu’ di 6 miliardi di chilometri (pari a 152mila volte il giro della Terra), inviandoci oltre 300mila immagini e 444 gigabyte di dati scientifici pubblicati in 2.500 articoli, che hanno permesso di descrivere fenomeni inediti con un’accuratezza senza precedenti.
Il pennacchio di acqua ghiacciata e particelle organiche di Encelado, i laghi di idrocarburi di Titano, la tempesta che ha sconvolto la superficie di Saturno, sono solo alcune delle sorprendenti istantanee scattate dalla sonda Cassini da quando e’ entrata nel sistema planetario di Saturno nel 2004. Nata dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), la missione Cassini ”sta ormai superando la soglia della mezza eta’, con tutti i segni lasciati dallo scorrere degli anni – afferma Robert Mitchell, responsabile della missione Cassini presso il Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena – in ogni caso sta ancora lavorando straordinariamente bene e non ha bisogno di interventi importanti”. Le buone condizioni di salute di Cassini fanno dunque ben sperare per le numerose missioni che ancora la attendono nei prossimi anni. A partire dal novembre del 2016 la sonda si avvicinera’ a Saturno. Nell’aprile del 2017 ci sara’ un nuovo incontro ravvicinato con il pianeta gigante che immettera’ Cassini su una traiettoria che le consentira’ di passare appena sopra lo strato piu’ superficiale dell’atmosfera di Saturno. Dopo 22 passaggi ravvicinati, la sonda si avvicinera’ ulteriormente: il 15 settembre del 2017, dopo l’ingresso nell’atmosfera del pianeta, la sonda sara’ distrutta e vaporizzata dall’effetto della pressione e della temperatura di Saturno che usera’ questo suo abbraccio fatale per proteggere mondi come Encelado e Titano da ogni possibile contaminazione.