Due suicidi in carcere in Toscana. Questa mattina alle 7,30 nel carcere di Sollicciano a Firenze si e’ tolto la vita un detenuto, nato nel 1965, detenuto dal maggio scorso. Il quarantasettenne era ospitato nel reparto assistiti, cioe’ nel centro clinico. Ieri c’e’ stato un altro suicidio nel carcere di Prato.
E’ quanto ha reso noto il Garante dei detenuti del Comune di Firenze, Franco Corleone. Il detenuto che si e’ ucciso a Sollicciano, precisa Corleone, era una persona in osservazione psichiatrica e anche ieri era stato visitato da uno psichiatra. ”Sono sgomento per questa catena di tragedie che si ripetono in modo ineluttabile – ha commentato Corleone – Di fronte a questo, la richiesta di misure radicali e strutturali per affrontare la situazione insostenibile determinata dal sovraffollamento, si dimostra ancora piu’ urgente. La ministra Severino non puo’ accontentarsi di palliativi. E’ urgente un decreto legge subito”. E’ un giovane di origine marocchine, 22 anni, il detenuto del carcere pratese della ‘Dogaia’ morto ieri: doveva scontare una condanna a 3 anni per una rapina compiuta ai danni di un cittadino cinese. Sulla questione e’ intervenuta la segreteria Funzione Pubblica della Cgil di Prato che, in una nota, afferma che alla ‘Dogaia’ ”negli ultimi giorni, oltre al detenuto morto suicida, ci sono stati altri cinque tentativi di suicidio ed una rissa tra detenuti”. ”Cos’altro deve succedere ancora prima che siano presi seri provvedimenti sulla vivibilita’ delle carceri e, in particolare, sulla situazione della Casa Circondariale di Prato? Non piu’ di una settimana fa – denuncia il sindacato – il direttore dell’istituto penitenziario pratese evidenziava il problema dei tagli alle risorse, del sovraffollamento e della carenza di personale. Tutti i giorni gli operatori, agenti di polizia penitenziaria e personale amministrativo, evidenziano che la struttura sta esplodendo”.