CASERTA – “La mia preoccupazione è che, continuando di questo passo, la Reggia di Caserta possa fare la fine del Real Sito di Carditello”. Angelo Consoli, vice presidente della Commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale della Campania, non usa mezzi termini per denunciare lo stato di degrado in cui versa il monumento vanvitelliano, finito recentemente sotto i riflettori per i recenti crolli dalla facciata. Uno stato di deterioramento, quello che si registra oramai da tempo, non più tollerabile e che rappresenta “uno scandalo per la provincia di Caserta, per la regione Campania e, più in generale, per il Mezzogiorno d’Italia, considerando la valenza della Reggia stessa”.
Per Consoli, a volerla dire tutta: “Il transennamento della parte anteriore altro non è che la dimostrazione della poca attenzione e del disinteresse che, chi doveva custodire e valorizzare questo patrimonio dal valore inestimabile, ha nutrito nei confronti dello stesso”. Da qui la necessità di una politica di utilizzazione del patrimonio storico ed architettonico della provincia di Caserta “che metta al centro la Reggia vanvitelliana, trasformandola finalmente non in una meta occasionale di visitazione, bensì facendo di essa il punto di partenza di un turismo residenziale. Questo consentirebbe da un lato di rilanciare fortemente i tesori artistici, architettonici e paesaggistici che questo territorio custodisce e, dall’altro, di rimettere in moto l’economia partendo da quelle risorse che già si hanno a disposizione, la filiera agro-alimentare tanto per citarne una”. Insomma, quello che manca è “un vero e proprio piano turistico che metta in rete i giacimenti culturali della provincia di Caserta, partendo anzitutto dal capoluogo, alimentando così un meccanismo virtuoso di valorizzazione dei giacimenti stessi e dell’imprenditoria ad essi collegata”. Infine, un riferimento doveroso ai vertici del Ministero competente e della Sovrintendenza: “Ritengo necessario, visto lo stato delle cose, che chi ne ha la responsabilità operi un’opportuna verifica circa l’efficacia dell’attuale gestione della Reggia e, se il caso, si adoperi per trovare le soluzioni più opportune, nessuna esclusa, ivi compreso un ricambio nella gestione del bene stesso”.