POMIGLIANO D’ARCO – Fabbrica Italia “non c’e’ piu'”, quindi occorre “ridiscutere un nuovo accordo rispettoso della Costituzione”. Questo il messaggio lanciato del leader della Fiom, Maurizio Landini, nel giorno dello sciopero generale indetto dalla Conferenza europea dei sindacati.

Partecipando al corteo organizzato dai metalmeccanici della Cgil a Pomigliano d’Arco, Landini rimanda al mittente l’appello del ministro Fornero a lavorare in silenzio per riprendere il dialogo. “Chi lo fa e’ muto e non vorrei fossero anche sordi – prosegue – una discussione di questo genere va fatta alla luce del sole, come e’ avvenuto in Usa, Francia e Germania, dove il sistema industriale e’ stato difeso con un intervento pubblico”. Landini ribadisce poi il tentativo da parte della Fiat di “dividere il sindacato e cancellare il diritto a contrattare dentro le fabbriche. Non abbiamo condiviso questa logica – chiarisce – non per difendere la Fiom, ma perche’ si tratta di una disfunzione della democrazia”.

Alla manifestazione, secondo gli organizzatori, hanno partecipato oltre 7mila persone provenienti da stabilimenti di tutta la Campania, oltre che degli studenti e di personalità politiche del centrosinistra. Il corteo è stato sciolto dopo l’intervento di Landini il quale ha sottolineato, tra le altre cose, che “da Pomigliano, due anni e mezzo fa, è iniziata una fase nuova”. “Ero segretario da appena dieci giorni – ha affermato – e tutti ci dicevano che l’accordo di Pomigliano era un caso eccezionale, che qui i lavoratori erano assenteisti. Ma ora deve essere dato un riconoscimento, non alla Fiom, ma alla dignità dei lavoratori di Pomigliano, Melfi, Mirafiori. Ed ai politici che si sono ricreduti su Marchionne, dico è importante quello che si fa, non quello che si dice”. Landini, quindi, ha invitato gli altri sindacati a “chiedere un nuovo tavolo con fiat per un nuovo piano di investimenti”: “oggi Fim e Uilm hanno una grande occasione – ha concluso – di unirsi a noi per chiedere non solo il ritiro dei provvedimenti di mobilità, ma anche il rientro in fabbrica immediato di tutti i cassaintegrati che attendono l’assunzione in Fip, con contratti di solidarietà”.

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