CASERTA – Gaetano Farina Briamonte si è dimesso da commissario liquidatore del Consorzio Unico di bacino e lo ha fatto con una lunga missiva inviata al presidente della provincia di Caserta Domenico Zinzi in cui spiega tutte le sue ragioni.
un gesto irrevocabile, dettato dall’impossibilità di fare alcunché. Il consorzio, infatti, è stretto dai debiti e dovrebbe essere chiuso ma gli organismi di governo continuano ad imporre proroghe che il Cub non potrebbe fronteggiare sia per la grave crisi finanziaria che per l’assenza dei più elementari principi di sicurezza sul lavoro. Il tutto aggravato dai comuni che non pagano e dai creditori che avanzano le proprie richieste a colpi di pignoramento.
Briamonte scrive di non avere più le motivazioni per affrontare l’iter affidatogli a suo tempo anche perché non più disposto ad essere continuamente esposto alla rabbia dei lavoratori che non vedendosi arrivare gli stipendi protestano e vedono in lui il principale responsabile.
ECCO LA MISSIVA
Egregio Presidente, con la presente nota le rappresento le mie irrevocabili dimissioni sia sub commissario liquidatore del consorzio unico che da commissario dell’articolazione Caserta. Mi spinge alla rinuncia la convinzione che allo stato attuale non vi sia alcuna valida a motivazione che possa giusticare il protrarsi della mia presenza nel consorzio in considerazione che ad oggi non è verificar alcuna delle condiioni necessarie e minimale per poter gestire nel presente il Cub.
Le motivazioni assunte a base del prorpio convincimento si possono di seguito sintetizzare: lo scrivente con nota commissariale del 1/8/2012 reiterata il 21/8/2012 denunciava la grave criticità finanziaria che attraversava il Consorzio che già alla lata non provvedeva al pagamento di quattro mensilità maturate nei confronti del personale dipendente sia le problematiche più volte evidenziate in materia di sicurezza sul lavoro le quali convinsero lo scrivente ad ufficializzare la richiesta di cessazione alla data del 10 settembre dell’attività consortile non condivisa dal Soggetto Liquidatore, dall’Organo prefettizio per questioni riferite all’ordine pubblico ed alla conseguente emergenza sanitaria e dell’assessorato regionale all’ecologia i quali i dichiararono disponibili, ciascuno per la propria competenza, ad adottar provvedimenti di natura legislativa che individuassero in modo definitivo i futuri gestori del servizio e e le modalità di subentro con norme di salvaguardia del personale in carico al Consorzio: l’assessorato in coordinazione con a l’amministrazione provinciale di Caserta, definire nelle sedi nazionali competenti il principio della specialità della legge 26/20120 rispetto alle recenti disposizioni legislative ordinarie che attribuiscono ai comuni la gestione del servizio rifiuti; interventi da parte dell’organo prefettizio nei confronti della protezione civile e comuni morosi aderenti al Cub finalizzati a garantire una soluzione temporanea della crisi finanziaria in attesa degli auspicati provvedimenti legislativi, con liquidazione di posizioni creditorie vantate dal consorzio.
Ad oggi ed in prossimità della scadenza della seconda annualità di proroga dell’attività consortile non risultano assunti, benché annunciati,, provvedimenti da parte dell’Ente Regione diretti alla soluzione delle problematiche dei Consorzi che dovrebbero consentire il subentro a far data 1/1/2013 da parte dei Comuni ne’ è stato ufficializzato alcun progetto regionale solutorio della grave crisi che attraversa più in generale la gestione dei rifiuti urbani con un prevedibile e non auspicabile ricorso ad altra proroga.
In tema di criticità finanziaria gli interventi prefettizi diretti nei confronti della Protezione Civile e Comuni serviti benché effettuati non hanno dato alcun esito se si considera che i rilevanti crediti vantati nei confronti dell’Agenzia Stralcio e dei quali si è fatta richiesta dì importi estremamente ridotti, non ha sortito alcun effetto nella considerazione che i crediti sono vlutati dall’Ente debitore di natura chirografaria e non rimborsabili secondo i piani di estinzione ministeriale, i crediti vantati nei confronti della maggioranza dei Comuni non sono incessabili se non con iniziative giudiziarie di lungo periodo o transazioni di medio termine; i pignoramenti da parte dei creditori dei disciolti consorzio confluiti nel consorzio unico sono in costante aumento ed allo stato il consorzio assiste a continui pignoramenti dei propri crediti da parte di Creditori dei disciolti Consorzi; sul punto ritiene lo scrivente che sia stata improvvida la precisione normativa che individua le modalità di subentro nel Cub dei disciolti consorzio con trasferimento di tutta la debitoria pregressa che allo stato per effetto di pignoramenti delle somme creditorie vantate nei confronti dei comuni, limita le disponibilità finanziarie dell’Ente Consortile.
Inoltre la morosità dei Comuni non consente il pagamento delle retribuzioni al personale cancerizzato causando disservizi che giustificano da parte dell’Ente l’affidamento a imprese Terze inserite o recesso dal Consorzio con acquisizione di personale in numero inferiore a quello cancerizzato.
Gli accadimenti delineati, in uno dalle condizioni di mancanza di un reale progetto futuro per i lavoratori del consorzio a temine dalla data della seconda proroga, ed alle drammatiche condizioni di precarietà finanziaria denunciate, costituiscono allo stato fatti podromici a reazioni e comportamenti sempre più violenti da parte del personale consortile che limitano al minimo la funzionalità sia amministrativa che cantieristica della struttura e delegittimano il personale con funzione di responsabilità ed espongono lo scrivente a periodi la propria indennità e richiedono continui interventi delle forze dell’ordine.
Le criticità brevemente esposte sono quelle finalizzate a rappresentare la situazione di una azienda obsoleta produttrice di servizi primari ormai da anni in liquidazione alla quale si impone, mediante previsioni di proroghe, l’obbligo di esercitare un’attività complessa che la stessa non può svolgere per mancanza di ogni requisito di tipo economico e finanziario ma giustificabile al solo fine di rinviare l’adozione di un progetto organico regionale che individui il corretto funzionamento dell’ordinario ciclo rifiuti. In detto conteso, si comprende come lo scrivente da solo non può continuare a svolgere la propria ordinaria funzione e che si trova costretto a rassegnare le dimissioni dopo un periodo di grande impegno e dedizione prestato nell’interesse del Cub. Ringraziandola comunque per l’opportunità data e richiedendo una sollecita sostituzione.