L’aveva vista nascere nello stesso condominio dove abita. Aveva assistito al dramma di due genitori che avevano cresciuto una figlia disabile, con un grave deficit cognitivo. Ma cio’ non gli ha impedito, una volta che la ragazza e’ diventata adulta, di commettere su di lei abusi e violenza sessuale.

La donna ha infine trovato il coraggio di confidarsi con i genitori ed e’ partita la denuncia. Oggi il tribunale penale di Roma, seconda sezione, ha condannato l’uomo, 75 anni, a un anno e sei mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici. La difesa aveva dichiarato che la donna, 35 anni all’epoca dei fatti, era consenziente, anzi era lei che molestava l’uomo. ”Il giudice, invece, ha stabilito – dichiara Manuela Maccaroni, avvocato della donna – che il quoziente intellettivo della disabile, che l’equipara ad una bambina di 5 anni, la rendeva una vittima degli abusi e per questo ha condannato il violentatore”. ”La famiglia della donna ha voluto che si trattasse di un giudizio di principio – aggiunge il difensore – per questo non ha chiesto risarcimenti”.

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