Italia sotto il fuoco dei mercati. I timori di una reazione negativa per via dell’incertezza politica, si sono materializzati all’apertura delle contrattazioni con lo spread fra i Btp italiani e i Bund tedeschi che ha aperto subito a 340 punti contro i 323 di venerdi’ e si e’ allargato progressivamente per toccare a meta’ giornata quota 362 punti. Il differenziale italiano si e’ trascinato dietro anche quello dei bonos spagnoli, salito a 437 punti.
Il ministro dell’economia di Madrid De Guindos ha spiegato come le incertezze a Roma ”contagiano immediatamente” la Spagna. L’impennata dello spread si e’ portato dietro anche Piazza Affari oramai diventata ”un derivato” del differenziale sia perche’ questo esprime, seppure in maniera imperfetta, la sfiducia verso l’Italia e la sua economia sia per ragioni tecniche. La forte presenza dei titoli bancari sul listino (in caduta libera con punte del 6% per Intesa Sanpaolo e Unicredit) ha un effetto depressivo immediato sugli indici. Le banche sono doppiamente colpite da un alto spread: per il deprezzamento dei titoli di stato posseduti in forti quantita’ nel portafoglio e per gli alti costi che devono affrontare per raccogliere denaro rispetto alle rivali europee comprimendo cosi’ ulteriormente i margini. Un quadro che si riflette in una sempre maggiore stretta al credito a imprese e famiglie. A ottobre, secondo quanto segnala Banca d’Italia, i prestiti sono scesi dell’1% con una punta del -2,9% per i finanziamenti alle famiglie e, se lo spread non dovesse tornare a calare, il passivo potrebbe allargarsi con effetti depressivi per l’economia reale e il Pil.