La risoluzione sul diritto di voto dei detenuti, promossa dalla deputata radicale Rita Bernardini e sottoscritta da circa 40 deputati di diversi gruppi, è stata approvata oggi dalle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali in seduta congiunta.
“E’ una vittoria della lotta nonviolenta che abbiamo condotto con Marco Pannella, con i detenuti e l’intera comunità penitenziaria per rendere effettivo un diritto che fino ad oggi è sempre rimasto solo sulla carta”, commenta la parlamentare. Rita Bernardini spiega che con la segretaria del ‘Detenuto Ignoto’ Irene Testa, avevano ottenuto la calendarizzazione della risoluzione grazie a uno sciopero della fame di 41 giorni, portato avanti insieme al segretario di Radicali Lucani Maurizio Bolognetti.
“Infatti – spiegano le radicali – pur essendo moltissimi i reclusi che conservano il diritto di voto, finora soltanto il 7% di loro è stato messo nelle condizioni di esercitarlo, a causa di ostacoli e complicazioni burocratiche”. “Con questo documento, che mira a rendere effettivo l’accesso al voto per i tantissimi reclusi che conservano i propri diritti civili e politici, si impegna ora il governo a sollecitare, attraverso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, i direttori degli istituti penitenziari affinché informino tempestivamente i detenuti sugli adempimenti da compiere per essere ammessi al voto in carcere; ad avviare con ampio margine di tempo le operazioni di registrazione nelle liste elettorali dei detenuti elettori e la consegna delle loro tessere; a emanare una circolare affinché si assicuri in modo tempestivo l’esercizio del diritto di voto dei detenuti, in particolare di quelli interessati dalle elezioni regionali di febbraio e che sono reclusi in regioni diverse da quelle in cui risultano residenti”.
“Ora vigileremo sulla tempestiva applicazione di quanto previsto dalla risoluzione, perché quando un diritto viene riconquistato possono aprirsi delle brecce di libertà utili a tutti i cittadini”, hanno aggiunto Bernardini e Testa. “Sono decine di migliaia i detenuti che in questi giorni hanno partecipato con la battitura delle sbarre alla mobilitazione straordinaria promossa dentro e fuori le carceri da Marco Pannella, che oggi è passato dallo sciopero della fame a quello totale della fame e della sete. E stamattina familiari dei detenuti, operatori penitenziari, insieme a militanti e dirigenti radicali, si sono raccolti in Piazza del Pantheon e davanti a Montecitorio per attendere il voto sulla risoluzione effettuando con posate e stoviglie una battitura simile a quella in corso nelle carceri”.