CASERTA – Ancora un dramma familiare ha scosso il nostro territorio trasformando in tragedia una normale giornata di festa. Le mura domestiche che sono considerate da sempre luogo privilegiato di protezione e di cura di tutti i suoi membri, sono diventate teatro di efferati soprusi. Oggi la violenza sulle donne ha assunto proporzioni pandemiche.

L’uxoricidio di Giovanna De Lucia non è un caso isolato, il nostro ricordo va al lontano novembre 2005 allorquando in San Marco Trotti il salumiere Francesco Russo di 52 anni, accoltellò sua moglie; ancora a perdere la vita nell’estate del 2011fu Elisa Affinita 40enne madre di 4 figli, uccisa con un colpo di pistola al cuore dal marito Michele Rivetti. Storie queste che hanno lasciato una comunità incredula e silenziosa. Risulta sempre difficile affrontare delle tematiche tanto delicate, perché il focolare domestico nella nostra cultura rappresenta ancora un affare privato dove a nessuno è consentito mettere lingua. La coppia sana deve sicuramente preservare la sacralità dei propri spazi, ma quando tra le mura domestiche si respira malessere e violenza è assolutamente necessario mettere in comunicazione questo disagio con strutture in grado di accoglierlo e gestirlo in maniera competente ed efficace. Sfugge a qualsiasi logica il motivo che arma la mano di un uomo che in un istante di incomprensibile follia, si appropria della vita della donna che proclama di amare; ben si comprendono invece i motivi che spingono una donna a tutelare la propria integrità celando i lividi dietro ad una maschera di pudore e di apparente normalità. Sempre più spesso purtroppo i disagi vissuti restano confinati all’interno del proprio nucleo familiare e non vengono condivisi nemmeno con i parenti più prossimi e questo sicuramente rende impossibile qualsiasi forma di aiuto. Sul territorio provinciale e anche su quello di San Felice a Cancello, a partire dal mese di ottobre l’associazione Mezzaluna -in partenariato con l’associazione Ali e radici, l’Auser Caserta e la Facoltà di Giurisprudenza Seconda Università degli Studi di Napoli nonché in collaborazione con la Consigliera di Parità della provincia di Caserta dr.ssa Francesca Sapone -, ha attivato il progetto Penelope che offre gratuitamente un servizio di ascolto e prevenzione al disagio familiare con l’obiettivo di tutelare e sostenere la coppia e i figli. Il servizio è attivo tutti i mercoledì pomeriggio in San Felice a Cancello presso la parrocchia di San Vincenzo Ferreri nella fraz. Talanico e presso la sede dell’associazione Ali e radici in via Laurenza n 69 con recapito tel. 0823/751736– 349/4155287.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui