“Bisogna evitare di far finire male, malissimo, la storia gloriosa della destra italiana. Evitando il ridicolo. Ieri sono andato a trovare Silvio Berlusconi e non per parlare delle regionali del Lazio. Di quelle me ne occuperò da mercoledì in avanti, perché fino ad allora voglio anche capire che diamine succede in un mondo di cui non ci si capisce più nulla”. Lo afferma in una dichiarazione Francesco Storace, leader della Destra.
“Anzitutto, il leader del Pdl: Berlusconi – prosegue l’ex presidente della regione Lazio – è sotto attacco. Da quando si é rimesso in circolazione, decretando anche la fine del governo Monti e comunque con lo stop sostanziale ad ogni ipotesi sciagurata di Monti bis, Silvio è nel mirino. Lo accusano di sentimento antieuropeo, come se fosse obbligatorio assoggettarsi a madame Merkel e soci”. “La politica italiana sembra impaurita. La Lega fa le bizze, un pezzo del Pdl fa fagotto. In generale – dice ancora Storace – si fa schifo. Eppure, la campagna per recuperare sovranità si può vincere tra i cittadini, che sono sempre più arrabbiati con le logiche da basso impero imposte dalla Banca Centrale Europea. Dal colloquio con Berlusconi ho capito alcune cose. Matteoli resta con lui; La Russa vuole andarsene ma Gasparri non si sa se lo segue; Meloni e Rampelli vogliono fare qualcosa d’altro ma non si capisce che cosa e con chi; Alemanno e Augello guardano addirittura a Mario Monti o alla compagnia centrista. Roba da rimanere senza fiato. Hanno il problema di rimanere senza seggo, si capisce dai ragionamenti del Cavaliere”. “Noi, La Destra, siamo rimasti in piedi – conclude Storace – con dignità in questi cinque anni e da qui non ci muoviamo. La nostra dignità non è in offerta. Chi ha fallito non si rigenera solo perché lascia Berlusconi dopo aver mollato Fini. Che comunque, con tutto quel che si può dire di lui, è stato un leader. Non basta una sigla malferma a dare il successo a qualche figurante”.