di Ginorossi
Prima di partire per le vacanze estive un amico audiofilo mi ha donato una copia di un disco, “Nada Trio”. “Nada?” Fra l’incuriosito ed il perplesso lo giro fra le mani! “Ascoltalo e poi mi farai sapere” mi risponde un po’ divertito. Ho poi avuto modo di ascoltarlo bene per tutto il periodo estivo innamorandomene.
Durante l’ascolto spesso ho pensato tra me e me come la vita fosse a volte strana. Da giovane questo genere di musica italiana era bandita dai miei ascolti. “Ma che freddo fa”, “Amore disperato”, “Il cuore è uno zingaro” e così via, erano canzonette orecchiabili totalmente fuori dai miei gusti musicali…. e invece mi ritrovo oggi a recensirle in modo quasi entusiastico. Un motivo c’è, ma andiamo per ordine. Nada Malanina balza a soli quindici anni agli onori della cronaca musicale piazzandosi al quinto posto al Festival di San Remo del 1969 con la canzone “Ma che freddo fa” che esegue in coppia con i famosi Rokes. Nel 1971 vince lo stesso Festival con la canzone “Il cuore è uno zingaro” in abbinamento a Nicola di Bari. Resta, come si suol dire, sulla cresta dell’onda per sei – sette anni con analoghe canzonette, poi se ne perdono le tracce.
Ma da ragazza intelligente quale poi si è rivelata, sparisce dalla circolazione e decide di dedicarsi alla nuova canzone d’autore collaborando con cantautori del livello di Piero Ciampi, Cocciante, Conte e Venditti. Il suo curriculum in seguito vanta anche presenze come attrice cinematografica, collaborazioni teatrali di un certo rilievo cui si aggiunge la pubblicazione di due libri di cui uno autobiografico. Diventa, insomma, un’artista versatile con delle idee e in cerca di una nuova maturità artistica stanca dell’etichetta di “enfant prodige” che gli era stata costruita dai suoi discografici. Nel corso di questa sua ricerca approda nel 1997 al progetto da cui è nato questo disco fatto di nuove sonorità acustiche e musicali. Il progetto è realizzato con un “trio” squisitamente acustico costituito da Nada (voce), Fausto Mesolella (chitarra) e Ferruccio Spinetti (contrabbasso) entrambi musicisti della Piccola Orchestra Avion Travel.
Le tredici tracce che compongono il disco sono covers di brani classici e nuovi riarrangiamenti dei successi della cantante livornese. Tra le covers spiccano “La Fisarmonica di Stradella” (Paolo Conte), “Les Bicyclettes de Belsize” (Redd, Mason, Misselvia, Pancheri), due canzoni tradizionali toscane “Maremma” e “La porti un bacione a Firenze”, un classico della canzone napoletana “Luna rossa” e una versione live di “Venezia – Istanbul” (Franco Battiato). In quest’album bisogna ammettere che Nada si dimostra una vera e propria scoperta. Maturata come donna e artista, riesce a infondere forti emozioni con la sua voce calda e nello stesso tempo graffiante aggiunta a una interpretazioni dei brani che è di gran classe. Gli arrangiamenti del duo Mesolella/Spinetti fanno il resto, contribuendo a rendere quest’album molto gustoso con un’atmosfera minimale che si respira dalle sue tracce e a creare nello stesso tempo un ritmo trascinante anche senza l’apporto delle percussioni. Ma la bellezza di “Nada Trio” non sta solamente nell’ottima interpretazione delle canzoni e nella bellezza degli arrangiamenti, bensì nella qualità strettamente “audiophile” della registrazione.
L’ingegnere del suono e il produttore hanno saputo realizzare un album che ha qualcosa di magico, tanto che viene da chiedersi se sia stato un caso o se, invece, sia stato tutto voluto e studiato. A mia memoria, da quando ascolto musica, non ho mai sentito un disco italiano così ben suonante. Questa incisione, con certezza, è di un livello così elevato che può tranquillamente essere messa a confronto con le migliori realizzazioni di etichette “audiophile” più blasonate. Per chi avesse la curiosità di acquistarlo questo disco diventa un test estremamente utile per verificare il realismo della riproduzione della voce, per la dinamica, per la ricostruzione dell’immagine e la profondità dei bassi. Se la voce di Nada non dovesse materializzarsi nella stanza fra i due diffusori, significa che l’impianto ha qualcosa che non va, tanta è grande la sensazione di “presenza reale” della cantante che viene fuori dall’incisione. Un altro dato che emerge dall’ascolto è la localizzazione e la coerenza degli strumenti. Non vi è alcuna confusione tra voce/chitarra/contrabbasso.
Ognuno è al suon posto. La chitarra anch’essa molto reale dietro la voce, la cassa armonica del contrabbasso che si espande con naturalezza nella sala di ascolto senza creare quella fastidiosa coda dei bassi. Questo disco è affascinante dal punto di vista musicale, straordinario dal punto di vista tecnico, ma discutibile nei suoi contenuti artistici. Parliamoci chiaro, non si può stare qui a rivalutare canzoni seppur piacevoli ed orecchiabili come “Ma che freddo fa” o “Il cuore è uno zingaro”, sarebbe ridicolo! Attraverso quest’album, però, ho riscoperto una nuova Nada con una voce bellissima e da grande interprete che non ha niente da invidiare alle sue colleghe più famose, oltre la conclamata conferma della bravura dei due Avion Travel.
Il bello ed il fascino della musica sta anche in questo: anche la canzone più commerciale e insignificante, se cantata, arrangiata, suonata e incisa bene, può assumere una sua dignità e una diversa dimensione. Porto ad esempio di quanto appena detto il brano “Amore disperato” riproposto in una splendida versione acustica con la sola chitarra di Mesolella che riempie la stanza di suoni e cantato da Nada in modo stupendo.
Quando è stato pubblicato la prima volta nel 1998, “Nada Trio” poteva essere comprato solo in edicola allegato a una rivista, ristampato nel 2006 dalla piccola etichetta musicale, “Storie di Note”, può essere oggi acquistato presso qualsiasi rivenditore. In conclusione un disco che, nonostante i discutibili contenuti artistici, mi sento di consigliare non fosse altro che per la straordinaria qualità della sua incisione.
Artista – Nada
Album – Nada Trio
Genere – Pop da Camera
Pubblicato – 1998 – 2006
Etichetta – Olis Music – Storie di Note
Tracklist:
1. Il Cuore è uno zingaro
2. Come faceva freddo
3. La fisarmonica di Stradelle
4. Maremma
5. Les bicyclettes de Belsize
6. Amore disperato
7. Luna rossa
8. Ma che freddo fa
9. Abassando
10. Nati alberi
11. La porti un bacione a Firenze
12. Ti stringerò
13. Venezia Istanbul