Mario Monti resti neutrale in questa campagna elettorale. E’ quanto ha chiesto il Pdl al capo dello Stato nel corso di consultazioni lampo avviate da Giorgio Napolitano dopo le dimissioni “irrevocabilì del presidente del Consiglio.

“Abbiamo sottolineato al presidente come andando a elezioni con un governo non eletto ma tecnico” Mario Monti “dovrà tenere la sua collocazione fuori dalle parti” in questa campagna elettorale, ha detto il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto, dopo le consultazioni con il capo dello Stato al Quirinale. Stessi concetti da Maurizio Gasparri che accompagnava Cicchitto. Da parte sua il Pd ha invece ringraziato sia Monti che Napolitano per il lavoro svolto in questi mesi chiedendo però che ora si apra “una fase nuova”, contrassegnata da “politiche progressiste”. “Si è chiusa la fase del governo tecnico, si va alle elezioni e la sovranità torna al popolo. Noi siamo consapevoli che l’Italia merita ora un seconda fase”, fatta di “politiche progressiste e riformiste”, ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini aggiungendo che ora deve passare “un principio molto semplice: chi ha di più deve mettere di più; chi di meno deve mettere di meno”. Se Pierferdinando Casini, da Napoli ha assicurato che l’Udc “rispetterà le scelte del presidente del Consiglio qualunque esse siano”, il capogruppo dell’Udc alla Camera, Gian Luca Galletti, dopo il colloquio con Napolitano ha spiegato ai giornalisti che “per non vanificare gli sforzi degli italiani e le riforme fatte bisogna continuare con forza il lavoro fatto dal governo Monti”.. La Lega nord ha confermato la propria “soddisfazione” per le dimissioni di Mario Monti. “Ora non resta che sciogliere le Camere, fissare la data delle elezioni e dare il via alla campagna elettorale: a noi il 24 febbraio va bene”, ha detto il capogruppo della Lega Nord al Senato, Federico Bricolo, dopo l’incontro con il presidente della Repubblica. “Vogliamo andare sul territorio a fare campagna elettorale – ha proseguito -, poi siano i cittadini a scegliere”. “Preferiremmo che Monti spiegasse in parlamento le ragioni delle sue dimissioni ma non ha inteso farlo”, ha invece detto il capogruppo dell’Idv al Senato, Felice Belisario insieme al suo collega alla Camera Antonio Borghesi. Perplessità sul ruolo di Monti sono state espresse anche da Popolo e Territorio con Silvano Moffa e Pasquale Viespoli. “Abbiamo chiesto che ci sia da parte del presidente del Consiglio un chiarimento che è dovuto agli italiani” perché se decidesse di scendere in campo si creerebbe “una situazione particolare”, ha spiegato il presidente del gruppo parlamentare di Popolo e Territorio alla Camera, Silvano Moffa al termine del colloquio con Napolitano al Quirinale. Moffa. Insieme a Viespoli ha spiegato che il suo gruppo “auspica che venga mantenuto quel ruolo di terzietà” che ha caratterizzato il governo tecnico anche “nella campagna elettorale”. Nel pomeriggio dovrebbero salire al Quirinale i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Gini e Renato Schifani. Quindi Napolitano firmerà il decreto di scioglimento delle Camere.

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