CASERTA – Una battaglia campale avrebbe lasciato sul terreno meno morti e feriti. La direzione del Pd casertano riunitasi stamane nella sede di via Maielli per il varo della lista dei candidati alle primarie per la scelta dei parlamentari si è rivelata, come avevamo già previsto ieri, in una guerra senza esclusione di colpi.

Al punto che non è restato altro fare, per evitare un ulteriore “spargimento di sangue”, che sospendere la seduta e rimandarla ad oggi pomeriggio alle 16 al Jolly Hotel. A nulla è valso il tentativo di mediazione del segretario regionale Enzo Amendola, accorso per cercare di sedare gli animi e trovare un accordo. Come già avvenuto ieri sera, i candidati hanno chiesto al segretario Dario Abbate di visionare ed avere copia dell’anagrafe dei votanti alle passate primarie del centrosinistra. Ma anche stamane il leader provinciale del Pd non è stato in grado di fornire l’elenco. Il diniego di Abbate ha subito surriscaldato gli animi, anche perché circola voce che la il numero degli elettori, che nella precedente consultazione era pari a circa 33mila, avrebbe toccato nel giro di una notte addirittura quota 40mila. Insomma, secondo gli avversari di Abbate le cifre sarebbero state taroccate.

Veemente la reazione di gran parte dei componenti della direzione. “In queste condizioni non è possibile celebrare le primarie”, è stata in sintesi la posizione assunta da quasi tutti i dirigenti intervenuti nell’infuocato dibattito interno. Nel corso della direzione è partita anche una raccolta di firme per sfiduciare Abbate e chiederne le immediate dimissioni. Promotori, tra gli altri, Nicola Caputo, Stefano Graziano e i fratelli Cappello. Lo stesso Graziano, in un colloquio privato con Amendola, non ha usato mezzi termini: “Se l’elenco degli elettori non viene messo a disposizione dei candidati alle primarie – ha detto in sostanza – presenterò una denuncia ai carabinieri per brogli”. Graziano avrebbe anche detto che per la situazione che è venuta a crearsi Abbate non può candidarsi alle primarie e deve anche dimettersi da segretario provinciale.

Oggi il secondo round di un match che rischia di non avere né vincitori, né vinti, ma solo un Pd casertano ancora una volta sconfitto dalle beghe interne.

 

(Ore 15 – Altri aggiornamenti a breve)

Mario De Michele

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