di Pasquale Iorio Dopo le ultime primarie che hanno registrato una forte partecipazione alle scelte per i candidati alle elezioni nazionali, mi chiedo se non sia il caso di farla finita con le polemiche sterili sulla validità o meno dei risultati. Prendiamo atto che queste votazioni sono state un momento di grande partecipazione e di risveglio della volontà di partecipazione e di cittadinanza attiva.
Si sono gettate le basi per rilanciare l’iniziativa politica delle forze democratiche e progressiste anche nella nostra provincia, partendo dai bisogni veri dei cittadini alle prese con una crisi drammatica, non solo economica ma anche morale.
Di fronte al fallimento dei governi centristi e neoliberisti, si può avviare una nuova stagione di riforme e di cambiamento fondata su scelte di eguaglianza sociale, di politiche per il lavoro e per il Mezzogiorno, di solidarietà e nuovi valori da porre a base dello sviluppo. Su questi obiettivi si possono incrociare i nuovi movimenti organizzati in tante reti di associazioni del terzo settore, del mondo del lavoro e del volontariato, dell’associazionismo giovanile e culturale, che hanno costruito un nuovo tessuto, una vera e propria rete di resistenza e di riscatto.
E’ su questi obiettivi e contenuti che la politica potrà tornare a motivare ed appassionare i cittadini, a partire da quelli più orientati verso le forze democratiche e di sinistra. A tal fine appare interessante la proposta lanciata on line da Enzo d’Onofrio per organizzare un movimento dal basso “per rifondare il PD in Terra di Lavoro”.
In primo luogo va sostenuta la lotta per affermare la cultura della legalità democratica, a partire dall’esperienza avviata sui beni confiscati alla camorra per costruire un tessuto di nuova economia sociale, fatta da tante imprese e cooperative di giovani impegnati per il riscatto sociale, civile e culturale delle terre una volta dominate dalla delinquenza organizzata. L’ATTENTATO alla sede della NCO – l’ultimo di una serie di atti di violenza in quelle zone – dimostra che non si può abbassare la guardia. Con questo spirito bisogna partecipare alla manifestazione di solidarietà organizzata per sabato prossimo a S. Cipriano con la partecipazione di d. Ciotti e la mobilitazione di tutti i presidi di Libera.
In secondo luogo possiamo provare a ripartire dalla cultura per promuovere nuove forme di sviluppo, in cui la conoscenza ed il sapere possono fare da volano strategico in quanto “infrastrutture immateriali” per creare nuovo capitale sociale, per ridare fiducia alle imprese sane, in primo luogo a quelle più innovative. In questa ottica la salvaguardia del paesaggio e di beni ambientali (come i Monti Tifatini e la costiera domiziana) diventano scelte prioritarie per fermare il dissesto idrogeologico prodotto dalle cave e dai fuochi delle discariche abusive.
Su questi temi è opportuno riprendere il percorso per realizzare gli stati generali della cultura nella nostra provincia, PER PROMUOVERE UN PROGETTO di “distretto culturale” in grado di portare a valore tutto il grande patrimonio di beni e risorse (naturali, storiche e culturali), spesso in uno stato di degrado o di abbandono, per farli diventare i veri beni comuni nei vari contesti locali e territoriali.
Pasquale Iorio – PD Caserta Caserta, 3 dicembre 2013