Archiviazione nei confronti dell’ex ministro Claudio Scajola nell’ambito dell’inchiesta sul Porto di Imperia. Il gip di Imperia Massimiliano Botti ha archiviato le accuse per associazione per delinquere per l’ex ministro Claudio Scajola, per il costruttore Francesco Caltagirone Bellavista (che rimane accusato però di truffa aggravata nell’ambito di un altro filone della stessa inchiesta) e per altri indagati. L’inchiesta sul porto turistico di Imperia era partita nel settembre del 2010. L’ipotesi iniziale era di associazione per delinquere.

Tra gli indagati, oltre a Scajola e a Caltagirone, il direttore generale del Comune di Imperia Paolo Calzia e gli ex direttori della Porto Imperia spa, Carlo Conti e Domenico Gandolfo. A due anni di stanza il gip, su richiesta degli stessi pm, ha archiviato tutte le accuse non solo nei confronti di Scajola, ma anche quelle nei confronti degli ex presidenti della Porto di Imperia spa, Beatrice Parodi, Pietro Isnardi e Antonino Parisi, e per l’ingegnere di Acquamare Maria Rosaria Campitelli. Resta invece in piedi nei confronti di Caltagirone Bellavista, Carlo Conti e altri otto imputati l’altro filone dell’inchiesta, basato sull’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. Per questo filone l’accusa ipotizza una truffa di circa 288 milioni di euro. Secondo la procura, i lavori per la costruzione del porto turistico sarebbero stati affidati, dalla concessionaria Porto Imperia spa alla società Acquamare, facente capo a Francesco Bellavista Caltagirone, senza seguire una regolare gara d’appalto. Caltagirone, secondo l’accusa, fu “scelto secondo logiche di conoscenza – è scritto nella ordinanza firmata dal gip di Imperia Ottavio Colamartino – anziché nel rispetto delle procedure stabilite dalla legge, e proprio questi comportamenti hanno trasformato di fatto la principale opera pubblica nonché occasione di sviluppo della città di Imperia in una truffa di proporzioni gigantesche”. Acquamare ha sempre respinto la accuse, spiegando che si trattava di un’opera privata per la quale non sono mai stati investiti soldi pubblici. Il 16 a Torino riprende il processo per truffa ai danni dello Stato. Il filone dell’inchiesta che vedeva Scajola tra gli indagati é stato invece definitivamente archiviato. Dichiarazioni di soddisfazione sono giunte da molti esponenti del Pdl, a cominciare dal segretario, Angelino Alfano. Lui, Claudio Scajola, ha commentato in questi termini: “Dovrei essere contento? Diciamo che accolgo come una liberazione questa notizia. Non con stupore, perché so che le verità emergono sempre. Dopo due anni di ‘vivisezioni’, una vicenda dolorosissima e infangante per me e la mia famiglia si conclude in un nulla di fatto. Paginate e paginate sono state scritte sulla vicenda; ipotesi di ogni tipo sono state azzardate sul mio conto; calunnie, mistificazioni, strumentalizzazioni. Tutto oggi è stato cancellato. Dal canto mio continuerò ad avere sempre nei confronti della Giustizia il medesimo atteggiamento. Fatto di rispetto, silenzi, sopportazione e meditazione. Forte della serenità di chi dorme ogni notte con la coscienza a posto”.

 

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