Tra poco piu’ di un mese sara’ depositata la richiesta per il rinvio a giudizio di otto indagati per il naufragio della Costa Concordia, anche ”se per la verita’ la responsabilita’ maggiore” e’ tutta del comandante Francesco Schettino, come ”del resto emerse fin da subito”.

A un anno di distanza dalla tragedia che si consumo’ davanti alle acque del porto dell’isola del Giglio (13 gennaio 2012), parla il procuratore capo della Repubblica di Grosseto, Francesco Verusio, che ha coordinato le indagini. ”Quello del comandante della nave da crociera – dice il magistrato all’Adnkronos – fu un comportamento sconcertante. E’ stato accertato che al momento dell’impatto Schettino era sulla plancia di comando, governava la nave con il timone a mano, come si fa, in genere, con una barchetta o un gommone sottocosta, senza una rotta tracciata”.

Insomma, sottolinea il procuratore Verusio, ”il comportamento del comandante si commenta da solo: governava una nave lunga oltre 300 metri con oltre 4.000 passeggeri come una fosse una barchetta, un gommone. C’e’ dell’incredibile in tutto questo”. Il procuratore Francesco Verusio si appresta, tra poche settimane, a mettere la parola fine all’inchiesta giudiziaria: ”Contiamo di presentare la richiesta di rinvio a giudizio per gli otto indagati al Gup entro la fine di gennaio, al massimo nei primi giorni di febbraio”. E intanto sono gia’ partiti gli avvisi di conclusione delle indagini per gli indagati. Il magistrato capo della Procura di Grosseto si avvicina a questo adempimento finale della richiesta di rinvio a giudizio ”quasi con un senso di liberazione, per un immane lavoro portato a compimento con uno sforzo gigantesco da parte di tutti i miei colleghi”, a cominciare dai tre dei sette pm che hanno seguito direttamente il caso Costa Concordia: Stefano Pizza, Maria Navarro e Alessandro Leopizzi.

”Sta per finire un anno di impegno incredibile di tutto il mio ufficio, non solo dei tre colleghi che con grande professionalita’ si sono sobbarcati le incombenze del caso. E’ stato un anno terribile per la mole immensa del lavoro svolto – osserva Verusio – ma sono molto soddisfatto di quanto abbiamo fatto. E sono convinto che il nostro lavoro sara’ confermato nel processo. E’ stato svolto un lavoro che non ha precedenti, perche’ un naufragio di queste proporzioni non era mai accaduto prima sulle nostre coste”. Il procuratore capo di Grosseto racconta come durante le indagini i pubblici ministeri abbiano dovuto far fronte ”a difficolta’ tecniche di tutti i tipi, con la necessita’ di sentire a sommaria informazione sull’accaduto centinaia e centinaia di persone”, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, tra l’Italia e decine di paesi stranieri.

”Abbiamo affrontato una materia come quella della navigazione marina come mai prima era accaduto a una Procura – racconta ancora Verusio – Eppure la mia squadra di pubblici ministeri e’ riuscita in un anno a completare un’impresa ardua, che ci ha portato a studiare leggi internazionali e tutta la normativa esistente sulla navigazione, a far luce su protocolli interni, senza contare la difficolta’ di confrontarci con legislazioni di nazionalita’ diverse; basti pensare a quanti erano i passeggeri stranieri presenti sulla Costa Concordia!”. Verusio aggiunge un particolare sulle tante difficolta’ incontrate e quasi tutte superate: ”E’ stato complicatissimo notificare l’avviso di garanzia al cittadino indonesiano che si trovava al timone della nave. Ci sono voluti tre mesi per arrivare alla notifica. Ci hanno riferito che la notifica e’ avvenuta, ma il nostro ufficio non la certezza, cioe’ non abbiamo ancora la prova provata”. ”Dico questo – sottolinea il procuratore capo – per mostrare con quanto scrupolo tutta la Procura della Repubblica di Grosseto ha lavorato all’inchiesta”.

Nel naufragio della Costa Concordia sono state coinvolte 4.229 persone tra passeggeri e personale di bordo. Le vittime sono state 30 e risultano ancora i dispersi. Fa impressione un solo numero dell’inchiesta della magistratura: sono oltre 50.000 le pagine di atti e verbali. Le persone offese che si sono costituite nell’incidente probatorio davanti al Gip sono state 720.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui