La procura di Torino ha aperto un fascicolo di atti relativi alla morte di una donna di 32 anni, avvenuta lo scorso 5 gennaio all’ospedale Gradenigo della citta’ dove si era appena sottoposta a un ciclo di chemioterapia. La vittima – riportano le pagine locali del quotidiano La Stampa – era stata colpita da un osteosarcoma alla tibia e aveva subito l’installazione di una protesi al titanio al posto dell’osso malato.
La morte sarebbe insorta per un’epatite fulminante. La vittima, Noemi Passaro, sposata e madre di una bimba di tre anni, era stata colpita dalla malattia lo scorso anno. Il tumore era stato pero’ scoperto allo stadio iniziale e tutto, secondo il racconto dei familiari, avrebbe dovuto risolversi con l’impianto della protesi nella gamba e dei cicli di chemioterapia a scopo precauzionale. L’ ultimo esame – sostengono – non aveva piu’ rilevato ne’ tracce del cancro ne’ metastasi. L’inchiesta e’ coordinata dal pm Sara Panelli. Sulla cartella clinica sequestrata dalla polizia giudiziaria della procura, risulta che Noemi e’ stata ricoverata al Gradenigo per il ciclo di chemioterapia lo scorso 19 dicembre. Quel giorno aveva oltre 38 di febbre. Due giorni dopo, quando era stata dimessa, la situazione non era cambiata. Dopo Natale la donna e’ stata di nuovo portata al pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri (Torino) e, dal 29 dicembre, nuovamente ricoverata al Gradenigo, dove le sue condizioni si sono aggravate fino alla morte, avvenuta la notte del suo compleanno.