Standard and Poor’s ha deciso di tagliare il rating sul debito italiano, portandolo da A+ ad A. La situazione politica e la fragilita’ della coalizione di governo in Italia ”limita la capacita’ di risposta dello Stato” nell’affrontare la crisi, cosi’ come la debolezza della crescita economica.
Lo afferma Standard and Poor’s, che ha deciso di tagliare il rating sulla capacita’ di ripagare il debito pubblico da parte del nostro Paese. Oggi (martedì 20 settembre) si terrà una nuova conference call tra i responsabili della troika ed il ministro greco delle Finanze. Lo ha reso noto ieri Amadeu Altafay, portavoce del Commissario europeo per gli Affari economici e monetari Olli Rehn. “Come avviene regolarmente – ha scritto il portavoce in una nota – i capi missione della Commissione, del Fondo monetario internazionale e della Banca Centrale Europea hanno tenuto una teleconferenza con il ministro delle Finanze greco e con alti dirigenti del suo ministero. Un’altra ‘conference call’ avrà luogo domani sera. Nel frattempo sono in corso discussioni tecniche ad Atene”.
Per Standard and Poor’s gli obiettivi di bilancio fissati nella manovra di bilancio del governo italiano, a partire dai 60 miliardi di risparmi, sono ”difficili da raggiungere”. E – si legge nel rapporto dell’agenzia di rating – ”il tentativo di risposta politica del governo italiano alle recenti pressioni dei mercati suggerisce il prosieguo di una incertezza politica sui mezzi con cui affrontare le sfide economiche dell’Italia”. Per l’agenzia di rating le autorita’ italiane, infatti, ”rimangono riluttanti” ad affrontare le questioni chiave, ”come gli ostacoli strutturali alla crescita, il basso tasso di partecipazione al lavoro e mercati dei servizi e del lavoro troppo strettamente regolati”. Il risultato e’ che aumentano i rischi per cui il gia’ elevato debito pubblico italiano possa aumentare ancora. Ed in questo caso – avverte Standard&Poor’s – ”potremmo abbassare nuovamente il rating di lungo e breve termine”.