Dalle prime ore di questa mattina – a conclusione di una complessa ed articolata attivita’ d’indagine durata un anno e mezzo – e’ in corso una vasta operazione di P.G. condotta dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza che, con il coordinamento della Procura Distrettuale di Catania e Firenze, stanno eseguendo 55 provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti affiliati a 2 organizzazioni criminali transnazionali somale, accusati di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina di cittadini extracomunitari provenienti da quell’area africana e diretti, attraverso il territorio italiano, verso il Nord Europa, nonche’ di contraffazione di documenti, esercizio abusivo dell’attivita’ finanziaria, di riciclaggio ed altri gravi reati.
In particolare, le indagini, coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia, che rientrano in un piu’ ampio contesto investigativo finalizzato a contrastare le organizzazioni criminali extra nazionali dedite all’immigrazione clandestina, hanno preso avvio dalla Procura della Repubblica di Modica e sono state successivamente condotte, considerati i reati di tipo mafioso, dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania nell’ambito dell’operazione denominata ”Boarding pass” che ha consentito di accertare le responsabilita’ penali di 48 cittadini somali, mentre, sul fronte fiorentino, dall’omologa Procura Distrettuale nell’ambito dell’operazione ”Bakara” che ha individuato le responsabilita’ penali di altri 7 soggetti di etnia somala.Le attivita’ sul territorio sono state condotte dalle articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato (Servizio Centrale Operativo e Squadra Mobile di Ragusa) e della Guardia di Finanza (GICO e Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze), mentre i profili internazionali sono stati curati da Eurojust che ha ottenuto la collaborazione delle diverse Autorita’ giudiziarie straniere, interessate per le azioni penali in quegli Stati esteri. Invero, il cartello criminale, composto da cellule operative radicate in Italia, in Kenya e in Libia, conduceva i migranti clandestini verso i territori di Malta e Grecia per poi convogliarli in italia presso alcune basi logistiche individuate a Roma, Milano, Torino, Firenze, Prato, Bergamo, Cuneo e Napoli, considerate citta’ strategiche per la loro vicinanza agli aeroporti che collegano, anche con voli low coast, le principali capitali europee. Solo successivamente, dopo averli muniti di falsi documenti, venivano avviati verso paesi del Nord Europa, in particolare Olanda, Francia, Danimarca, Regno Unito e, soprattutto, Norvegia, Svezia e Finlandia dove, anche in alcuni di questi Paesi, e’ stata accertata l’esistenza di cellule operative dedite all’attivita’ illecita dell’immigrazione clandestina.