“Non possiamo mettere in dubbio, nell’area di centrosinistra, ma anche tra i moderati che si oppongono al berlusconismo, il fatto che l’Italia non deve essere riconsegnata a Pdl e Lega, né che l’Italia debba avere un governo forte.

Questi sono i due punti fermi su cui misurare ogni giorno comportamenti e strategie”. Lo afferma, in una intervista all’Unità, la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, aggiungendo: “io penso che questa campagna elettorale sia attraversata da un rischio gravissimo e che questo imponga una responsabilità in più “. “Vedo che per esempio molti mettono in discussione che il partito che prende più voti esprima il presidente del Consiglio. Si sentono fare discorsi ambigui sul fatto che qualora il Pd non avesse la maggioranza anche al Senato tutto potrebbe tornare in discussione”, dando l’impressione che “ci sia una sorta di alea sulla promessa fondamentale che ogni forza impegnata a combattere Berlusconi deve poter fare agli italiani: la promessa che domani ci sarà un governo stabile e coeso”. E sulle polemiche di Grillo sui sindacati attacca: “E’ un’idea che trovo molto distante non solo dalle nostre, ma da quelle che circolano in tutte le democrazie occidentali. Del resto Grillo ce l’ha sempre avuta con il principio di rappresentanza: basta vedere come gestisce il suo partito”. L’esponente dei democratici rivolge anche un appello a Ingroia: “E’ evidente che la Lombardia è una Regione strategica per il Paese. Mi chiedo se non sia possibile tenere aperto uno spazio di riflessione responsabile sul fatto che in Lombardia la presentazione della lista di Rivoluzione civile guidata da Ingroia non solo alla Camera, ma anche al Senato, dove quasi certamente non raggiungerebbe nemmeno il quorum, potrebbe consegnare i seggi decisivi a Berlusconi e alla Lega, con tutto ciò che questo comporterebbe per l’Italia”.

 

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