Intanto, dopo le trattative andate avanti fino a notte fonda, Silvio Berlusconi ha riconvocato questa mattina a Palazzo Grazioli i vertici del Pdl per definire le liste del partito che entro le 20.00 dovranno essere ufficialmente consegnate.

A tenere banco è ancora la ‘questione’ Nicola Cosentino. Le chance dell’esponente campano di far parte delle liste del Pdl sarebbero risalite ma servirà probabilmente tutto il tempo a disposizione prima di arrivare ad una soluzione definitiva. A via del Plebiscito sono presenti Denis Verdini, Sandro Bondi, Angelino Alfano e i capigruppo di Camera e Senato.

Il Pdl rischia “una forte debacle elettorale, conseguenza di una composizione delle liste non autorevole”: così il presidente della Regione Abruzzo, il pidiellino Gianni Chiodi, commenta le indiscrezioni sulla formazione delle liste per le elezioni politiche in Abruzzo, trapelate dal conclave dei vertici del Pdl riunito a Roma. “Così non va proprio bene – dice – se la situazione non si recupera e non si ravvedono, prenderemo altre strade”. “E’ un’operazione inaccettabile – aggiunge – l’Abruzzo merita una considerazione sufficiente per quanto ha fatto e quanto ha saputo esprimere”. Sottolinea poi che non parla a nome personale, ma anche della maggioranza del Pdl in Consiglio regionale e di altri esponenti del partito, ad esempio il senatore uscente Paolo Tancredi, per giorni dato per candidato in un posto utile, il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, e sindaci di capoluoghi di provincia. L’intervento di Chiodi ufficializza la spaccatura tra buona parte del Pdl in Abruzzo e i vertici romani.

Il presidente, a Roma da giorni per seguire le operazioni, è insorto perdendo il proverbiale aplomb e pronunciando parole molto dure di fronte alle ipotesi che vogliono al Senato candidati, nell’ordine, Berlusconi, Quagliariello e al terzo posto il coordinatore regionale del partito, Filippo Piccone, e alla Camera, nell’ordine, gli uscenti parlamentari abruzzesi Sabatino Aracu e Paola Pelino con al terzo posto Antonio Razzi, originario di Giuliano Teatino (Chieti) emigrato in Svizzera, eletto nelle file dell’Idv nella circoscrizione estero-Europa, passato al centrodestra con Noi Sud e finito nella bufera per aver accusato Berlusconi di compravendita di parlamentari per poi passare nelle sue fila. Secondo quanto si è appreso, nelle liste abruzzesi sarebbe in lizza anche Domenico Scilipoti, ex Idv passato nella fila berlusconiane. “Ho rappresentato stamani direttamente a Berlusconi l’inaccettabile questione, della quale il presidente non era a conoscenza” ha detto ancora Chiodi. Per contestare le scelte del tavolo nazionale è arrivato a Roma anche un documento del capogruppo in Consiglio regionale abruzzese, Lanfranco Venturoni, corredato da una raccolta di firme.

 

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