E’ salito a 92 morti il bilancio del terremoto che tre giorni fa ha colpito lo stato indiano nord orientale del Sikkim e una vasta zona della catena himalayana tra India, Nepal e Tibet. Lo riferisce oggi l’agenzia Pti. Il numero dei morti e’ pero’ destinato a salire

”quando i soccorritori arriveranno nelle vallate ancora isolate a nord dello stato del Sikkim” ha detto il sottosegretario agli Interni R.K. Singh. Secondo dati ufficiali, in Sikkim ci sono 58 vittime. Ma il quotidiano The Times of India riferisce oggi di un bilancio di 130 morti ipotizzando che molti potrebbero essere ancora le macerie. Dopo aver sgomberato alcune strade, i militari sono riusciti ad arrivare nella citta’ di Mangan, la piu’ vicina all’epicentro sul confine nepalese, rimasta isolata a causa delle frane e dell’interruzione di corrente elettrica e telefoni. L’esercito ha tratto in salvo finora 3 mila persone con gli elicotteri. Secondo dati ancora parziali del governo locale, oltre 15 mila case sono state distrutte e 100 mila sono pericolanti. Gravemente colpiti dalla scossa di 6.8 gradi anche quattro monasteri buddisti. Sul posto e’ prevista per oggi una visita di Rahul Gandhi, segretario generale del partito del Congresso.

 

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