Un materiale rivoluzionario a base di carbonio, il grafene, che potrebbe fare la ‘rivoluzione’ negli anni a venire come lo furono le materie plastiche nel secolo scorso, e dell’Europa la ‘Sylicon Valley’ del futuro. E il più grande dispositivo sperimentale a livello mondiale per studiare il funzionamento dettagliato del cervello umano. Sono i due progetti vincitori del finanziamento record da un miliardo di euro su 10 anni – non solo in Europa ma a livello globale – che la Commissione Ue ha assegnato oggi.

‘Graphene’ (‘Grafené) è diretto dal professor Jari Kinaret dell’Università di Chalmers, in Svezia, e vi partecipano più di 100 gruppi di ricerca con 136 ricercatori principali, tra cui quattro vincitori del premio Nobel. E l’italiano Centro Nazionale di Ricerche (Cnr) è uno dei partner principali. Il progetto ‘Human brain’ (‘Cervello umanò) raggruppa scienziati provenienti da 87 istituzioni ed è diretto dal professor Henry Markram dell’Ecole polytechnique federale di Losanna. L’Ue punta su Human Brain Project, un vero e proprio “viaggio” nel cervello umano e progetto di bandiera della ricerca avanzata. Nel progetto, il cui finanziamento è stato annunciato oggi, c’é un ruolo centrale dei ruolo dei ricercatori italiani. Il progetto è stato illustrato stamani dall’Università di Firenze e punta a mettere insieme tutte le conoscenze disponibili sul cervello umano, ricostruendo il suo funzionamento su avanzatissime piattaforme informatiche. L’obiettivo è trovare così le cure per le malattie degenerative del sistema nervoso, ma anche dar vita a supercomputer intelligenti. La Commissione Europea ha annunciato l’esito del bando Fet (Future and Emerging Technologies), che raccoglieva proposte basate sulle Information Communication Technologies applicate a problemi sociali e scientifici, e ha comunicato il finanziamento a Human Brain Project (HBP). Al progetto, coordinato dal neuroscienziato Henry Markram dell’Ecole Polytechnique Federale di Losanna, partecipano ottantasette istituti di ricerca europei e internazionali. Tra questi l’Università di Firenze con il Lens (Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non lineare), il Politecnico di Torino, l’Università di Pavia, l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Fatebenefratelli di Milano e il Consorzio Interuniversitario Cineca di Bologna. Lo Human Brain Project è stato scelto, insieme a un’altra proposta (Graphene), in una lista di sei che sono state presentate tre anni fa e che hanno subito un severissimo vaglio da parte di un comitato di scienziati indipendenti.

 

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