CAPODRISE. «Non siamo riusciti a cambiare la legge elettorale, stiamo provando a cambiare il modo di fare la campagna elettorale. Mancano le preferenze? Non importa, sto girando la provincia di Caserta come se ci fossero, recuperando il rapporto con i cittadini, guardando le persone negli occhi e ascoltando le loro esigenze e i loro contributi».

Con queste parole Gianpiero Zinzi, candidato Udc alla Camera dei deputati, ha iniziato il suo intervento al Centro studi “Alcide De Gasperi” di Capodrise, lunedì sera, dianzi a una platea gremitissima. Il coordinatore regionale dell’Udc era ospite dell’evento che ha aperto ufficialmente la campagna elettorale dei moderati in città. «È una battaglia difficile – ha aggiunto -, eppure l’entusiasmo che sto percependo nei diversi Comuni mi dà la forza di crederci. Il vostro calore è la prova che c’è ancora speranza, che c’è ancora tempo per emozionarsi e credere che, in fondo, una scelta c’è». Al “De Gasperi” Zinzi si è intrattenuto su diversi temi, come perdita dell’aeroporto di Grazzanise («uno scalo strategico per il Mezzogiorno»), il rilancio del tribunale di Santa Maria, il sostegno alla piccola e media impresa, la tutela del patrimonio stortico-artistico. Al suo fianco, Grazia Giaquinto, segretaria Udc Capodrise, il sindaco di CapodriseAngelo Crescente, il sindaco di Recale Patrizia Vestini e, nella seconda parte della serata, anche Lucio Romano, candidato al Senato per la lista Con Monti per l’Italia. «Si parla spesso di giovani e di futuro: è bello sapere – ha affermato Giaquinto – che, accanto a politici di lungo corso e a personalità di spicco della società civile, il 26 febbraio in Parlamento siederà un giovane che quel futuro lo vivrà, e lo vivrà insieme a noi!». «Sostengo Gianpiero non per ricambiare il favore che mi ha fatto alle amministrative del 2011 – ha rivelato Crescente -, ma perché lo ritengo una persona valida, responsabile e capace». Molto seguita anche la presentazione di Romano, medico e docente universitario di Aversa: «La mia è un’assunzione di responsabilità sociale. In alcuni momenti della vita occorre mettere da parte le proprie comodità declinate in prima persona singolare. La politica, intesa come servizio, è declinazione della prima persona plurale per costruire una dimensione non litigiosa, non urlata – ha concluso Romano -, bensì sobria e di condivisione».

 

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