Domani la Grecia sarà di nuovo semiparalizzata a causa di uno sciopero generale di 24 ore proclamato dall’Adedy e la Gsee, i due maggiori sindacati del Paese che raggruppano rispettivamente i lavoratori dei settori pubblico e privato, che rivendicano richieste di carattere economico e istituzionale.
La Gsee chiede la firma del contratto collettivo di lavoro e la sua immediata attuazione mentre invita al dialogo i rappresentanti degli imprenditori e chiede la revoca della precettazione e di tutte le misure di carattere penale, mentre l’Adedy vuole sottolineare la propria opposizione agli imminenti licenziamenti che riguardano tutti gli impiegati del settore pubblico. All’agitazione aderiscono tutte le categorie degli impiegati statali e delle imprese a partecipazione statale, degli Enti previdenziali, dei mezzi d’informazione (che scioperano oggi a partire dalle 06.00 del mattino fino alla stessa ora di domani), dei treni suburbani, medici e sanitari degli ospedali, i liberi professionisti, gli insegnanti delle scuole medie e superiori, i dipendenti degli uffici delle imposte, delle banche e delle Autonomie locali. Anche le navi e i traghetti rimarranno attraccati nei porti dopo le decisione della Federazione Nazionale Lavoratori Marittimi (Pno) di aderire allo sciopero. Anche gli autobus rimarranno mentre funzioneranno regolarmente la metropolitana di Atene, i treni urbani e i tram per effetto della precettazione del personale addetto decisa nei giorni scorsi dal governo. Nell’ambito dell’astensione dal lavoro sono state indette due grandi manifestazioni di protesta per le ore 11.00 nella capitale: una nella centralissima piazza Pedino tou Areos, organizzata dalla Gsee e dall’Adedy, e la seconda in piazza Omonia, indetta dal Pame, il sindacato vicino al Partito Comunista (Kke). Alle manifestazioni aderiscono in segno di solidarietà anche i commercianti e gli artigiani.